Puo’ bastare qualche kilowatt in piu’ per svendere i valori dell’europa? con l’iran, pare proprio di si…

Creato il 08 agosto 2013 da Nopasdaran @No_Pasdaran

Leggere le agenzie di stampa iraniane in questo periodo è come leggere la “buona novella”, Sapete quelle storie dove tutto è perfetto e dove tutti sono bravi. Ecco, esattamente cosi. Non soltanto sembra che il regime iraniano – dopo l’elezione di Hassan Rohani – sia diventato “buono” ma, ben più grave, diversi leader internazionali stanno facendo a gara nell’elogiare la “potenza regionale” della Repubblica Islamica e il contributo che questa può dare alla risoluzione di importanti crisi internazionali.

Ed è così che l’assassino diventa la vittima. E’ cosi che il primo responsabile delle migliaia di morti in Siria, diventa l’attore da inserire assolutamente nella prossima conferenza internazionale per la pace, anche nota come Ginevra 2 (se mai si farà). E’ cosi che lo Stato che rifornisce di missili i Talebani, gli stessi missili che uccidono i soldati occidentali, diventa l’attore a cui chiedere aiuto per “la ricostruzione dell’Afghanstan”. Ed è cosi, infine, che il regime che sta usando il territorio iracheno per inviare armi e uomini al dittatore Bashar al-Assad, diventa un partner per la stabilità dell’Iraq…

Insomma, abbiamo capito che per far successo nei cuori delle diplomazie occidentali basta mettere l’uomo giusto, al posto giusto e al momento giusto. Ed ecco, quindi, che l’isolato Iran si butta alle spalle il periodo di Mahmoud Ahmadinejad sostituendolo con Hassan Rohani, il cosiddetto “riformista” che, da trent’anni fa parte al 100% dell’establishment politico del regime e come tale ha contribuito attivamente a buona parte delle sue malefatte (repressione interna, attentati internazionali e programma nucleare).

Teheran, sostiene il nuovo Ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zaif, porrà al centro della sua agenda di politica estera “la normalizzazione dei rapporti con l’Unione Europea”. Un obiettivo che è stato ribadito anche al Vice Ministro degli Esteri italiano Lapo Pistelli, nel suo viaggio in Iran il 6 e il 7 agosto scorso. Insomma, l’obiettivo di Hassan Rohani sembra essere lo stesso: come quando, da negoziatore sul nucleare, firmò l’accordo di Teheran nel 2003 ora, da Presidente, egli punta a sfruttare di nuovo l’Europa per portare avanti – indisturbato – gli interessi nazionali dell’Iran. Soprattutto, però, Rohani punta sull’Europa per controbilanciare la posizione degli Stati Uniti nella regione asiatica e mediorientale. Ed è così che, uno dopo l’altro, i leader di Italia, Spagna, Gran Bretagna, Francia e Germania inviano messaggi di apprezzamento per il nuovo Presidente iraniano. Un ottimo punto di partenza, soprattutto considerando che ancora non ha fatto niente…

Ovviamente Teheran sa giocare bene le sue carte: come nei bazar, infatti, tutto è negoziabile e – in cambio del sostegno europeo – Teheran è disposta a favorire investimenti commerciali privati e forniture di risorse energetiche. Un bel boccone per chi, come diversi Paesi europei, vive ormai sotto il bastone della crisi economica. Nonostante il buon odore, però, non ci si facciano troppe illusioni in Europa: si tratta pur sembre di un boccone avvelenato, il cui reale sapore si conoscerà solamente nel tempo e non è detto che in futuro esisterà la cura per poter sconfiggere questo veleno.

Intanto il regime iraniano, a riprova di quanto diciamo, porta avanti senza tregua i suoi reali interessi: in queste ore, ad esempio, la Jane’s Defense, ha dichiarato di avere in possesso le immagini di un nuovo sito in cui Teheran intende testare i missili ballistici. Il centro si trova presso la città di Shahroud e, al contrario di quello che il regime sostiene, non sarebbe adibito al lancio di vettori nello spazio, ma unicamente di missili ballistici per fini militari. La riprova sta nel fatto che il sito non contiene un’area per lo stoccaggio del combustibile liquido, su cui il programma spaziale iraniano è fondato. Inoltre, la posizione del sito stesso permette all’Iran di testare un missile ottenendo tutte le informazioni necessarie sul test, prima che il missile stesso cada nell’Oceano Indiano.

E’ Interessante, infine, riportare la ricerca fatta da Ali Alfoneh sul recente Governo iraniano. Dallo studio fatto da Alfoneh, pubblicato dalla Foundation for defense of Democracies sembra che i Ministri scelti da Hassan Rohani siano prevalentemente parte del MOIS – il Ministero dell’Intelligence iraniano – e dei Pasdaran. Il grafico qui sotto, esemplifica chiaramente l’evoluzione militare degli esecutivi nella Repubblica Islamica.


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