Pupetta – il coraggio e la passione – Recensione III episodio

Creato il 19 giugno 2013 da Rory

Uè Uèèè so Pupett!

Miei cari,

ecco la tanto (???) attesa recensione del terzo appuntamento con Pupeeeeett, la nostra fisciò preferita del momento. Vi avverto che quest’episodio era veramente letale, mi sono anche addormentata per circa 20 minuti ma poi mi sono fatta raccontare il pezzo perso da mia sorella (comunque non era nulla di che).

L’episodio si apre con Michele, l’uomo dal fondotinta sempre perfetto, capace di durare perfettamente anche durante le situazioni più estreme, per fortuna non viene acciso ma fa semplicemente tardi al matrimonio, arrivando solo grazie ad un passaggio datogli da un simpatico fratacchione-mattacchione motorizzato. Il matrimonio si celebra, con Pupetta bellissima abbigliata con un sobrissimo abito anche simile a quello della Pupetta originale, peccato che appena fuori dalla Chiesa, prima della foto di gruppo coi parienti, la polizia col commissario pedofilo e corrotto giungono per arrestare il povero Michele, accusato dell’omicidio del camorrista suo Pigmalione.

Ora, il commissario pedofilo e corrotto è colluso con don Vitiello, il quale vuol far di tutto per far fare una brutta fine a Michele, compreso corrompere il suo avvocato difensore e ammazzare il povero fratacchione motorizzato. Nel frattempo, anche Eva Grimaldi, ossia l’ex amante di Michele nonché mugliera del Pigmalione, si pente di ciò che ha fatto, tra l’altro si scopre che la sua cammarera personale non solo le fa colazioni con ricotta e pizze fritte (!) ma le rema pure contro, alleandosi ai suoi danni col commissario. Comunque Pupetta non demorde e grazie a metodologie non proprio chiare, riesce a far in modo che Michele sia liberato. Nel frattempo scopre pure di essere incinta, oltre ad essere schifata da tutto il quartiere perché è la moglie di un assasino carciarato.

Come vuoi, come non vuoi, grazie anche alla Madonna di Pompei (sempre sia lodata, anzi speriamo che ci grazia anche a noi), Michele torna a casa dalla sua amata e fa anche uno scatto di carriera – se così possiamo definirlo – perché ora che il suo Pigmalione è morto, viene messo lui a capo dell’organizzazione del commercio ortofrutticolo. Qui vorrei spendere una prece per Ben Gazzara, passato dall’interpretare Charles Bukowski a fare il camorrista nelle fisciò di Canale 5. Che poi io pensavo pure che era morto, Ben Gazzara. Vabbè.

Se credevate che in tutto ciò don Vitiello si fosse arreso, non preoccupatevi perché il nostro simpatico camorrista non si è certo arreso. Arrabbiato per aver perso Pupè e pure il dominio sull’ortofrutta, riesce finalmente ad ammazzare il povero Miché, che muore molto artisticamente sotto diversi colpi di rivoltella. Il bello è che don Vitiello si avvicina al cadavere del povero giovine e lo fruga per controllare se aveva delle armi e Miché è immobile, stecchito. Dieci minuti dopo però sopraggiunge pure Pupè, avvertita da non si sa chi, che si butta sul corpo di Miché che si rianima per trenta secondi giusto per dirle “è stato don Vitieeeeello”, prima di spirare definitivamente.

Come sempre, la fisciò ci lascia con dei dubbi esistenziali: siccome fino ad ora non s’è visto nulla, crescerà mai la panza di Pupetta, oramai pregna? Riuscirà Pupetta a vendicarsi di don Vitiello? Ma soprattutto, Eva Grimaldi si rifarà qualche altra cosa? Ci rivediamo giovedì!



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