Quando ho iniziato ad evitare gli specchi avevo delle aspettative precise: sentirmi libera e sollevata, guadagnandone in autostima e sicurezza.
In realtà, mi sono sentita come Linus senza la sua coperta: più incerta e a disagio.
Privata com'ero di uno strumento di confronto e conforto, ogni volta che mi veniva un dubbio non potevo fugarlo con uno sguardo allo specchio. Dovevo tenermelo.
Ora, non so i vostri, ma i miei dubbi evolvono rapidamente in certezze negative. E hanno anche una tendenza al bullismo e egocentrismo: spadroneggiano sugli altri pensieri e reclamano grande attenzione. Ho dovuto dar fondo a tutte le mie risorse razionali per zittirli in parte (a scacciarli del tutto non ci ho nemmeno provato).Se non ho ceduto al desiderio di "verificare" in continuazione, è stato solo perchè avevo messo in conto un periodo di astintenza, come ogni dipendenza che si rispetti, e ho resistito fino a creare un nuovo equilibrio.E così è stato. Adesso mi sento a disagio sempre. :DBattute a parte, ora quando mi guardo allo specchio, trasalgo: non mi riconosco in quel volto e in quella persona. Non sto dicendo che ci resto male per il rotolo di grasso o che mi esalti per il trucco ben fatto. No.Sto dicendo che per una brevissima frazione di secondo, non mi riconosco. Avverto come una vaghissima sensazione di estraneità.
No, non chiamate la neuro, non sono diventata pazza: solo per un brevissimo momento, quasi impercettibile (e la differenza sta nel quasi) non mi riconosco. E' stato così che mi sono resa conto di una cosa: se mi chiedete di dirvi come mi vedo quando immagino me stessa, qual è la mia percezione estetica di me, non so darvi un dato fisico preciso.
Posso dirvi che credo di essere strepitosamente intelligente e divertente, oltre che immensamente modesta. Posso elencarvi il mio colore di pelle, capelli, occhi, le mie misure e il mio peso. Ma se penso a me, non penso a nessuna immagine precisa.
Per dirne una: io mi vedo ancora con i capelli corti e lisci e ormai sono ricci e sulle spalle. Ovviamente, in meno di un secondo riesco a ricordare di nuovo perfettamente come sono i miei capelli e a richiamare un'immagine precisa e attuale di me stessa. Ma quel secondo in cui sono puro pensiero, è delizioso.