Non era cambiata da come me la ricordavo; acqua che scende bruscamente, spiaggia di sassolini levigatissimi, schiera di docce, passeggiata sul lungomare e fila di negozi di ogni tipo.Stendevo il telo e ci stavo per delle ore.
Lui passava ogni giorno. Cappello di paglia rotto qua e là sulla testa, ciabatte di plastica ai piedi, sorriso bucato qua e là.Con una borsa frigo rigida sottobraccio vendeva bibite ai bagnanti.
Ogni tanto reclamizzava la merce a voce sommessa, quasi imbarazzata: “aranciate, limonate, coca cola ghiacciate”!!!
Era una nota stonata nella Grecia che aveva da poco conosciuto su larga scala il benessere consumistico, le case lussuose, le auto nuove fiammanti, gli abiti firmati, il sorriso smagliante.Io per una sorta di pudore non lo fermai mai.
Poi la spiaggia cambiò. Sono apparsi i lettini e gli ombrelloni con i tavolini. Con servizio bar annesso.
Bello! Sdraiati sul lettino, al sole o all’ombra dell’ombrellone, libro in mano, si ordinava: “un’aranciata” oppure “una birra” oppure “un ouzo”!
E gli anni uno dietro l’altro sono passati!
L’ultima volta che ci sono stata, lui era ancora lì. Costretto dalle file degli ombrelloni a camminare sulla battigia, solcava la stessa strada, avanti e indietro, come se non ne conoscesse delle altre!
Pensavo di postare una bibita per essere coerente con il prologo, ma poi ho deciso di affidarmi all'essenzialità e frugalità di un frutto appena raccolto o appena comprato.
Prendiamo quante prugne ne vogliamo, mature, le laviamo, le tagliamo a metà e togliamo il nocciolo.Le sistemiamo in una pentola e le riduciamo in poltiglia a fuoco lento lento lento.
Se dovesse servire aggiungiamo un poco di acqua e se vogliamo alla fine frulliamo.
Accompagna benissimo gli arrosti.Io l’ho mangiata al cucchiaio. Un poco acidula ma con questo sapore mi ci trovo!!!!!