Pursuit of Perfection : Union by Abnormal Cycles

Se esistesse la specialità olimpica del "salto sulla sedia" sicuramente avrei stabilito un record quando ho visto per la prima volta le foto del sidecar Union, realizzazione divinamente sfornata da Samuele Reali, titolare di Abnormal Cycles.
Non ci ha stupito per tecnicismi assurdi, per la potenza, per la lista di componenti, per colori sfavillanti. La Union ci ha stupito per l'armonia, per la bellezza oggettiva di una tre ruote che rimarrà negli annali del Kustom.
Ho avuto la possibilità di vederla dal vivo al Motodays di Roma 2011, dove tra l'altro ha vinto nel bike show, e posso affermare tranquillamente che dal vivo è più bella di quanto già risulti in fotografia.
Osservandola dà l'impressione di una realizzazione provenuta dal "cuore", impressione per l'appunto che in seguito mi ha confermato Samuele confessando che ha creato il sidecar Union per poter condividere insieme a sua moglie e suo figlio la gioia di cavalcare una Harley-Davidson d'epoca.
Scopo nobile il suo ed altrettanto nobile è la filosofia del progetto: "l'unione" tra sidecar e moto ma anche tra gli amici che lo hanno aiutato nel portare a termine la missione.
Abnormal ci ha sempre regalato originalità e questo sidecar è il fiore all'occhiello di una serie di motociclette di alto livello, realizzate plasmando il metallo attorno ad un telaio nudo poggiato su di un ponte da lavoro. Nella mente del suo creatore non c'era un disegno ben preciso, è stata una realizzazione frutto di estro e fantasia dove la parola CAD è un miraggio, dove "conta solo quanto vali, come una volta".
"Oggi cosa facciamo?"
" Oggi conquistiamo il mondo!"
Fossi stato io avrei iniziato così l'operazione su questa Harley-Davidson Model U del 1942, paciosa bicilindrica Flathead che porta con se chissà quante storie.
Il motore e la trasmissione sono rimasti stock ed hanno visto solo degli upgrade per poter essere funzionanti al 100% dopo tante decadi passate a solcare asfalto. Stock è anche il telaio e la struttura del sidecar Stoye datato 1956.
Badate bene, del sidecar è stata mantenuta solo la struttura, perchè la lamiera è stata pesantemente lavorata per renderla come la vedete in fotografia, così come tanto lavoro ha richiesto il seggiolino e le decorazioni dello stesso realizzate da Davide Aresi, maestro nel lavorare legno e metalli .

L'avantreno è totalmente realizzato da Samuele, una forcella a parallelogramma con manubrio d'epoca Gazda Lenker calzata da un cerchio da 18" Jonich che troviamo replicato anche al posteriore. Pneumatici italianissimi per assicurare il giusto grip, dei Ceat risalenti agli anni '50 che le donano a perfezione.
La Union ha però abbandonato il grande serbatoio Harley-Davidson per uno più compatto preso da una motocicletta NSU e sul posteriore troviamo un parafango che copre tutta la ruota, ma che si mantiene comunque consono alle dimensioni generali della moto e che ben si sposa con la sella miminalista ed il serbatoio dell'olio a barilotto.
Come potete notare voi stessi c'è un grande utilizzo di componenti vintage con pochissime eccezioni, come per esempio i freni che sono prodotti dalla Kustom Tech: piccola opera d'arte nel quadro generale.
Particolare attenzione è stata dedicata alla verniciatura "titanium leaf" che ha richiesto specialisti quali Luca Zucchelli e il suo staff e le attrezzature della Carrozzeria Centrale di Tribiano, meta ambita da chi vuole curare autovetture Lamborghini.
Tanta passione, cura, i migliori specialisti e il perfezionismo di Samuele hanno portato la Union nell'olimpo degli dei e noi non possiamo che toglierci il cappello ed ammirare in reverente silenzio.