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Push the bottom s01e02 – Battles: tutto il resto è noia

Creato il 06 aprile 2013 da Signorponza @signorponza

Push the bottom

Ben ritrovati cari amici del sabato. Mentre voi siete ai fornelli a preparare il bollito oppure state riempiendo i vostri cestini di vimini per andare a fare il picnic al parco, o molto più semplicemente mentre siete in attesa spasmodica della prima puntata di Amici, io e i miei colleghi Annabelle Bronstein, Fabry e Filodrama ci ritroviamo attorno a un tavolo per discutere della puntata di giovedì di The Voice. Puntata frizzante, brillante e dal ritmo incalzante che ho già provveduto a raccontare e recensire nel post di ieri. Quindi leggetevelo e fate mi piace come se fossero le foto dei brasiliani su Instagram.

Ora che avete ripassato la lezione, lascio la parola ai nostri quattro giudici e alle loro opinioni.

Team Fabry – Team Pelù

Piero Pelù

Mentre il mio giudice vince a mani basse il sondaggio della scorsa puntata, siamo qui riuniti oggi per celebrare il cattivo gusto della televisione italiana incarnato in The Voice. E appunto per questo non posso che amare. In questa puntata i cantanti della nostra gara si sfidano sullo stesso pezzo. I primi due sfidanti del mio Piero sono Denny Losito e Savio Vurchio, rispettivamente 47 e 44 anni. Quando si dice la giovinezza. Condisce il tutto Cristiano Godano, porno cantante dei Marlene Kuntz. Ma torniamo alla sfida, e a Crazy dei Gnarls Barkley, che viene stuprata con sapienza magistrale dai due concorrenti: io prenderei appuntamento da Manpower domani, poi vedete voi. Alla fine, dopo varie figure di merda, ad abbandonare Music Farm è Denny The Voice è Savio e quel derelitto di Losito ce lo abbiamo ancora in mezzo ai coglioni. Scusate la finezza.

Roberta Orrù e Francesco Guasti sono gli altri cantanti che io e Piero abbiamo deciso di mandare al macello con una canzone di Ivan Graziani, Pigro. LE-VA-TE-VI. Il mio amato giudice comunque cerca di rendere porno qualsiasi performance cercando di rendere troia ogni cantante, anche i maschi. Finalmente due cantanti bravi che interpretano una canzone stupenda a modo loro. Bravi e belli. Bello soprattutto Francesco che vince la sfida asfaltando con la sua voce particolare (leggi da cocainomane) e sensualeinvece.

La terza sfida vede la mia idola Valentina Tramacere (Who?) e Marica Lermari. Dico solo che per me le Marica senza K non esistono. E anche su questa performance caliamo la scure della promiscuità di Piero e Godano. Anche basta, no? Una palla di canzone per una palla di coppia. Non è vero, mi sono piaciute. Anche quella grassa senza K. Ma ne rimarrà solo una, e ad abbandonare la casa è Valentina che lascia spazio a Marica, che di spazio ne ha bisogno.

Le cose che ho preferito di questa puntata: i capelli ricci di Cocciante che nascondono una pelata avanzata. Cocciante, molla la lacca. Raffaella Carrà vestita dal medesimo stilista dell’Ape Maya. Jessica dei Gazosa che manda il curriculum da Zara dopo questa sera. Le forbici vanno un casino quest’anno e le lelle conquisteranno il mondo. Il cagnotto di capelli di Noemi continua a farci compagnia e l’Ufficio di Igiene non fa niente a riguardo.

Che coglioni però che non litiga nessuno, e per cortesia licenziamo il conduttore che mi ha avuto. Se poi Piero Pelù ha fatto più di tre sfide non lo so che io sono andato a letto che sono pendolare e mi sveglio presto.

Team Filodrama – Team Cocciante

Riccardo Cocciante

Amiche e amici del giovedì sera, chi vi parla è #teamcocciante e per ogni riccio ha un capriccio: la prima puntata delle Battle di The Voice si è conclusa in maniera così spumeggiante che praticamente mi sono dimenticato immediatamente di aver visto il programma e non ho mandato al Signor Ponza il mio reportage da DonnaAvventura.

Come ormai appurato, il Riccardino è veramente uno stupidino incapace di stare davanti alla macchina da presa, è un po’ il nostro compagno del liceo a cui pucciavamo la faccia nel water, solo che è miliardario e noi possiamo solo fare le invidiose. Comunque non ha fatto altro che ripetere che lui vuole sentire la tempesta, ed è esattamente quella che ho sentito io negli intestini tenui e crassi mentre guardavo il programma.

C’è di buono che di musica se ne intende (non a caso ha scelto come tutor il Wolfgang Amadeus Mozart del 2000, ovvero Kekko dei Modà) e infatti alla prima selection la nostra regina del Celebrità Jessica Morlacchi è passata senza problemi, schiantando quella laida buttavoci raccoglitrice di pomidori pachino della Maria Pia Pizzolla Teresa. Comunque vabbè ascoltate un cretino e poi tutti tra 12 mesi ci ritroveremo a comprare il greatest hits deluxe edition della Jessica che ciao.

Lisa Manara e Giulia Saguatti (ma ce la fate a voler fare le popstar con questi nomi?) non le ho viste perché ero giù a pisciare il cane, comunque vabbè, dopo Jessica Morlacchi zerella di interesse.

Concludono le battons Battle di Cocciante i due galli del pollaio, dove per pollaio intendo il Glitter, Donato e Samuele, che si atteggiano in un modo che mi fa venir voglia di usare la tavoletta Ouija per chiamare i poltergeist da mandare alla Rai. Comunque passa Donato grazie ad una giravolta, falla un’altra volta.

Per concludere volevo solo dire che non vedo l’ora che finiscano ste fasi registrate perché veramente sono piena, PIENA!

Team Signor Ponza – Team Carrà

Raffaella Carrà

Quello che secondo me rende Raffaella Carrà un modello di vita per tutti noi forever and ever è la sua capacità di essere transgenerazionale, crossmediale e anche un po’ crossfit. In altre parole, la Raffa Nazionale riesce sempre a strizzare l’occhio a tutto il variegato pubblico italiano grazie alle sue scelte e al suo carisma. Prendiamo ad esempio l’ultima puntata di The Voice. Da un lato ha strizzato l’occhio agli attempati e ai nostalgici, nonché ai coprofagi, chiamando a darle una mano Gianni Morandi e le sue enormi mani. Dall’altro lato, ha strizzato un occhio al pubblico di giovani ghei con le sue scelte musicali (Lady Gaga e Maroon 5 per dirne due). Senza però dimenticare anche una strizzatina con il terzo occhio agli elettori del PDL, mettendosi una maglietta scollata con tutte le zinne di fuori che sembrava di stare a una gara di burlesque.

Detto questo, veniamo alle battaglie e alle scelte fatte dalla coach più amata di Porta Venezia. La prima sfida tra Stefania e Marianna è stata davvero difficile. Il livello tra le due era talmente basso che sarei stato in imbarazzo anche io nel decidere chi portare avanti. Hanno cantato così male Lady Gaga che probabilmente tutti gli unicorni glitterati di questo mondo hanno fatto suicidio di massa.

Apprezzo molto inoltre il coraggio che la Carrà ha avuto nell’eliminare Daniele Vit nella sfida contro Matteo. Vit però è insopportabile ma soprattutto sarebbe anche il caso che si arrendesse e la smettesse di provare a entrare in qualche talent show. Come qualcuno che mi ha preceduto ha già ricordato, in tutte le città d’Italia ci sono tante agenzie di Manpower che possono aiutare a dare un giusto indirizzo alla propria vita.

E poi comunque non manca la scelta gigiona. Nella sfida di Denise contro Paola, già ribattezzata “La Bella e la Bestia”, Raffaella fa passare la timida e non certo avvenente Paola. Scelta gigiona sì, ma probabilmente anche azzeccata, visto che l’altra aveva tutte le carte in regole per fare il piano bar e non la popstar internazionale. Susan Boyle, mi leggi?

Team Annabelle Bronstein – Team Noemi

Noemi

Miei cari non posso non soffermarmi sulla scelta color block che lo stylist di Noemi persevera per queste serate di The Voice. Insomma, la somiglianza con Telespalla Bob è assolutamente devastante, e non solo, il perticone dread lock è sempre lì a mietere vittime. Secondo me è proprio lui il vero protagonista di questo The Voice. Noemi, mia cara, basta. Sto per farti scrivere dai miei avvocati. Qui tocca darsi una seria ripulita. Devi per tutti noi che assiduamente crediamo in te.

Ma veniamo al team. Inesorabilmente il meccanismo delle Battles inizia a vacillare e registrare la puntata secondo me è deleterio in primis per i coach tutti. Vero è che forse neanche loro sapevano a ciò a cui sarebbero andati incontro, ma mi chiedo semplicemente: GRUPPO AUTORIALE, MI LEGGI? Insomma ci sono state delle eliminazioni eclatanti, e soprattutto non condivido le scelte delle coppie. Seppur Noemi abbia proposto una coppia equilibrata, (Flavio Capasso e Jacopo Sanna, ndAB) e li abbia fatti sfidare sulle note di un pezzo italiano (La differenza tra me e te) non posso tollerare la scelta del vincitore. Mi spiace Noemi, eliminare Jacopo Sanna è stato davvero un errore madornale.

In ogni caso sono contento della scelta di Giuliana Danzè, che nonostante un pezzo inadeguato (Fireworks di Katy Perry – #credeghe ) ha avuto la meglio su Paola Grappuso, che si è rivelata leggermente acerba e con un divario troppo eclatante rispetta alla sua sfidante.

Vediamo settimana prossima lo sviluppo delle Battles. Io resto sempre in attesa della Lella Power Daiana Winter. Ripongo molte speranze in lei, Silvia Caracristi e Francesca Monte. Gli uomini rimasti non mi incuriosiscono proprio per niente. Non mi piacciono Antonia Laganà e Silvia Capasso. Un punto interrogativo in sospeso invece per Martina Lo Visco, il ricordo vivido nella testa di Listen di Beyoncé è ancora troppo presente. Attendo fiducioso il live show. E Noemi, ascoltami, cambia stylist ASAP.

Termina qui la nuova puntata di Push the bottom, ma prima di darvi appuntamento a sabato prossimo non possiamo dimenticarci di chiedervi la vostra opinione, da esprimere senza freni attraverso il sondaggio o nei commenti.

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