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Pussy Riot: A Punk Prayer

Creato il 08 dicembre 2013 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Pussy Riot: A Punk Prayer

 

Anni: 2012

Durata: 90’

Distribuzione: I WONDER PICTURES

Genere: Documentario

Nazionalità: Russia, UK

Regia: Mike Lerner /Maxim Pozdorovkin

Data di uscita: 12 Dicembre 2013

 

Alzi la mano chi non ha sentito parlare delle Pussy Riot almeno una volta negli ultimi due anni. Chi non riconoscerebbe le loro facce vispe immortalate dietro le sbarre del tribunale nei giorni del processo più mediatico dello scorso anno? Dopo l’arresto seguito alla performance stile live punk estremo realizzata dal gruppo nella cattedrale più importante di Mosca nel Febbraio del 2012, i volti delle tre ragazze hanno fatto il giro delle copertine delle maggiori testate occidentali. Se ve le siete perse o se volete conoscere qualcosa in più sulle vicissitudini delle tre giovani punk rockers radical-femministe russe, vale la pena vedere il documentario di Mike Lerner e Maxim Pozdorovkin che uscirà nelle sale italiane il prossimo 12 Dicembre, distribuito dalla neonata I WONDER PICTURES.

Partendo dal video della (breve) performance live messa in scena nella Cattedrale di Cristo Salvatore, il documentario, che è stato girato nello stile Do it yourself del collettivo, racconta come l’atto di protesta delle ragazze contro la terza elezione di Vladimir Putin alla presidenza della Federazione Russa sia diventato oggetto di disputa sulla libertà di espressione del dissenso e sui diritti umani. Il racconto di una parte della storia del collettivo si intreccia a quello delle storie di Nadezhda Tolokonnikova, Maria Alyokhina e Yekaterina Santsevich ma, soprattutto, a stralci del processo: le dichiarazioni delle imputate, l’assoluzione di Yekaterina Samutsevich, la sentenza e la condanna a due anni di detenzione per le sue compagne. Sull’altare della cattedrale di Mosca le donne, incappucciate dentro i loro caratteristici passamontagna colorati e armate di chitarre elettriche se la sono presa con la chiesa, con il Patriarca e con Putin. La preghiera punk è costata alle performers una pena così severa da apparire volutamente esemplare per i posteri. A infliggerla è stato quello stesso stato che si era mostrato tollerante verso l’orgia estemporanea messa  in scena, nel Museo di biologia di Mosca nel 2008, dal collettivo Voina dentro cui militava la stessa Tolokonnikova. Come mai?

Il documentario è interessante, apre interrogativi, non lascia spazio a risposte semplicistiche, non risparmiando di raccontare il punto di vista della gente comune colpita da un gesto percepito come oltraggioso, un vero e proprio attacco a un luogo del sacro. E’ stato forse proprio l’effetto che la messa in scena ha avuto su quella parte della società legata ai valori più tradizionali a diventare l’arma di cui il potere si è servito per punire delle giovani femministe che si sono ribellate al sistema vigente, denunciando il sodalizio stato-chiesa? Andatelo a vedere e fatevi un’idea.

Manuela Materdomini


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