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Putin dietro l'embargo russo agli ortaggi dell'UE?

Creato il 06 giugno 2011 da Matteo

Oniščenko ha denunciato la congiura degli avvelenatori

Perché alla vigilia degli incontri europei di Medvedev gli tende una trappola del genere il principale medico sanitario russo?

Il ministro degli Esteri russo illegale (che lavora sotto la copertura della carica di capo del Rospotrebnadzor [1]) Gennadij Oniščenko è una persona grande e ambiziosa. E perciò, certo, si sente stretto nel cosiddetto “vicino estero” [2] con le sue acciughe affumicate sottolio, il suo vino e la sua Borjomi [3]. E neanche i singoli paesi europei (la Norvegia con il suo salmone “non di qualità” o la Polonia, in cui nel periodo di inasprimento dei rapporti politici con la Russia qualcosa non andava con la carne) sono più alla sua altezza. Gli Stati Uniti sono certo alla sua altezza, ma è in corso il reset, non è tempo di tornare alla guerra del prosciutto [4]. Ma c'è pure l'Europa Unita con le sue Eurocommissioni e i visti di Schengen!

Da giovedì, com'è noto, è vietata l'importazione in Russia di tutti gli ortaggi freschi e anche “radici e tuberi commestibili” di tutti i paesi dell'Unione Europea e quelli che sono già stati importati saranno tolti dalla circolazione. E tutto questo nonostante i seri dubbi già espressi da funzionari e medici dell'UE sul fatto che l'infezione intestinale – effettivamente molto aggressiva e pericolosa – sia causata in generale da qualche ortaggio (i cetrioli spagnoli, in particolare, sono stati già del tutto riabilitati).

Non di meno per gli amanti dei pomodori ciliegini, dei broccoli, dei peperoni bulgari e delle zucchine in Russia giungono tempi duri. E il sig. Oniščenko fa attivamente appello ai buongustai russi a “rinunciare all'uso di ortaggi d'importazione a vantaggio dei produttori nazionali”. Cosicché toccherà passare alle rape.

Tra l'altro la retorica del nostro ministro degli Esteri ombra ricorda un po' Molotov [5], un po' Vyšinskij [6]. Ciò che si verifica in Europa è, a suo dire, “testimonianza del fatto che la lodata legislazione sanitaria europea, al passaggio alla quale viene spinta la Russia, non funziona”. E i suoi colleghi europei “sono legati da una base normativa eccessivamente politicizzata e non corrispondente alla realtà”. E in generale ciò che si fa oggi in Europa è una tragedia generata dalla mancanza di professionalità e cose del genere “non si incontrano in tutti i paesi africani”.

Ricordiamo ancora una volta: le restrizioni sugli ortaggi sullo sfondo di un'aspra e niente affatto adeguata al rango di un medico sanitario (sia pure principale) retorica antieuropea sono messe in atto alla vigilia del summit Russia-UE di Nižnij Novgorod [7], in cui al presidente Medvedev toccherà farsi carico di tutto. Allora indovina – è una politica personale del solo Oniščenko o di qualcun altro ancora? La seconda, pare – neanche il diretto principale di Oniščenko, il premier Putin, si è negato la soddisfazione di fare una severa condanna degli avvelenatori europei.

Andrej Lipskij

05.06.2011, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2011/060/14.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Nome non ufficiale della Federal'naja služba po nadzore v sfere zaščity prav potrebitelej i blagopolučija čeloveka (Servizio Federale per le ispezioni nella sfera della difesa dei diritti del consumatore e del benessere umano).

[2] I paesi ora indipendenti della ex URSS.

[3] Famosa acqua minerale georgiana.

[4] La “guerra” dichiarata qualche anno fa dalla Russia ai prosciutti americani venduti sottocosto.

[5] Vjačeslav Michajlovič Molotov (vero nome: Vjačeslav Michajlovič Skrjabin), ministro degli Esteri sotto Stalin.

[6] Andrej Januar'evič Vyšinskij, successore di Molotov, poi rimpiazzato da questi.

[7] Città della Russia centrale, la Gor'kij del periodo sovietico.


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