Putin con il patriarca ortodosso Cirillo I
Forse sarà perchè la Russia si prepara a celebrare il bicentenario della vittoria contro Napoleone nel 1812, fatto sta che Putin ora fa anche discorsi da membro della Santa Alleanza: il Primo ministro russo e candidato presidente ha infatti promesso che, se sarà eletto, farà della tutela dei cristiani nel mondo uno dei punti focali della sua politica estera. E’ stato lui stesso ad annunciare il suo proposito alle alte gerarchie della Chiesa ortodossa russa, in un incontro avuto oggi nella Cattedrale del Cristo Salvatore di Mosca.
Il premier russo è stato informato delle repressioni di cui i cristiani sono vittime nel mondo dal metropolita Illarion, che ha sottolineato come in alcuni paesi arabi, ma anche del subcontinente indiano, i seguaci di Cristo pagano spesso con la vita la loro professione di fede. Di qui la richiesta di impegnarsi in prima persona in difesa della cristianità, per la quale Putin si è subito detto disponibile, con una mossa che gli dovrebbe garantire i consensi da quella parte di elettorato tradizionalista e conservatore ancora indecisa su chi votare che alle Presidenziali del 4 marzo. Di certo, quella di Putin è una precisa strategia per tentare di recuperare il consenso dei moderati che, delusi da Russia Unita, alle elezioni politiche di dicembre hanno dato il voto al nazionalista Zhirinovskij.
Intanto, in attesa dell’investitura popolare, Zar Vladimir oggi sembra aver ricevuto quella ecclesiastica, visto che il Patriarca Cirillo I, la massima autorità della gerarchia ortodossa, si è detto felice di poter parlare con lui, sia come premier ma soprattutto come candidato con maggiori possibilità di diventare presidente.