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Putin e la nazionale russa agli europei 2012

Creato il 09 aprile 2012 da Pierumberto @Pierumberto

La nazionale russa agli europei è un grande punto interrogativo. A parte la giovane storia ventennale non ha mai lasciato il segno sul palcoscenico verde dei campi di calcio. Wladimir Putin il mese scorso ha confessato a Silvio Berlusconi di contare molto sulla partecipazione delle propria squadra agli europei anche per mitigare il “clima” politico interno.L’attuale allenatore, il “piccolo generale” olandese saprà rigenerarla? Richard Advocaat detto Dick o Dirk (L’Aia, 27 settembre 1947) è un allenatore di calcio ed ex calciatore olandese, attuale commissario tecnico è anche opinionista dell’emittente olandese NOS Studio Voetbal.
Già alla guida di varie compagini europee e anche, in due riprese, della Nazionale olandese, dal luglio 2010 ricopre l’incarico di commissario tecnico della Nazionale russa. Advocaat il 17 maggio 2010 viene assunto infatti come CT della Nazionale russa con la quale raggiunge la qualificazione diretta all’Europeo 2012 grazie all’ultima partita vinta contro l’Andorra per 6-0 l’11 ottobre 2011.
È soprannominato Il piccolo generale in riferimento all’epiteto Il generale assegnato a Rinus Michels, con cui Advocaat collaborò.

Ma veniamo alla squadra. La Nazionale russa attuale nacque nel 1992 dopo lo smembramento dell’URSS e, conseguentemente, della Nazionale di calcio dell’Unione Sovietica. Nel corso di quell’anno, in sostituzione della Nazionale sovietica, appena scomparsa, giocava la Nazionale della CSI, rappresentativa della Comunità degli Stati Indipendenti e presente con questa dicitura al Campionato europeo 1992.
L’esordio internazionale avvenne il 16 agosto 1992 a Mosca contro il Messico. La partita finì 2-0 per i padroni di casa, che presentarono una formazione composta da ex giocatori della Nazionale sovietica, provenienti però in molti anche dalle altre repubbliche (casi eclatanti furono Viktor Onopko ed Andrej Kančel’skis): a molti, infatti, fu proposto di scegliere dopo lo scioglimento dell’URSS se adottare la cittadinanza russa o quella del paese di nascita.
Qualificatasi per il campionato del mondo 1994, la Russia fu inserita nel gruppo B con Camerun, Svezia e Brasile. Superata dal Brasile per 2-0 nel primo incontro, perse anche la gara contro la Svezia per 3-1. Già eliminata, sconfisse nettamente il Camerun per 6-1 in una partita che vide come protagonista Oleg Salenko, autore di cinque gol, primato per un Campionato del mondo.
Due anni più tardi si qualificò per il campionato d’Europa 1996 e fu sorteggiata nel girone C con Germania, Rep. Ceca e Italia. La squadra allenata da Oleg Romancev perse le prime due partite contro Italia (2-1) e Germania (3-0), per poi raggiungere i cechi sul 3-3 nell’ultima partita, grazie ad una prova di carattere. Il raggruppamento era giustamente considerato uno dei più difficili del torneo, tant’è che Germania e Repubblica Ceca furono le due finaliste della manifestazione.
Dal 1993 al 1997 la Russia fece parte della top-20 del Ranking mondiale FIFA, raggiungendo nel 1996 addirittura il terzo posto[2]. Ciononostante fallì la qualificazione al campionato del mondo 1998 ai play-off contro l’Italia (1-1 a Mosca in una bufera di neve, 1-0 per gli Azzurri a Napoli). Durante le qualificazioni al campionato d’Europa 2000, il 5 giugno 1999, la Russia di Romancev, tornato nel 1998 dopo che in panchina si erano succeduti Boris Ignat’ev (1996–1997) e Anatolij Byšovec’ (1997-1998), fu in grado di ottenere una storica vittoria per 3-2 contro la Francia a Parigi.

Pre-partita di Giappone-Russia del 2002
Al campionato del mondo 2002 in Giappone e Corea del Sud la Russia fu inserita nel gruppo H insieme con Belgio, Tunisia e Giappone. La formazione di Romantsev si presentava in Asia con una rosa promettente, composta in parte da veterani e in parte da debuttanti. Nella prima partita vinse per 2-0 contro la Tunisia e nella seconda gara, contro i padroni di casa del Giappone, fu sconfitta per 1-0, scatenando le proteste tra i tifosi radunatisi a Mosca per assistere all’incontro. Il terzo match, quello contro il Belgio, iniziò con un gol di Johan Walem dopo sette minuti, cui rispose al 52° di gioco Egor Titov. A dodici minuti dalla fine una rete di Wesley Sonck portò il Belgio sul 2-1 e a otto dal termine Marc Wilmots realizzò il punto del 3-1. All’88º minuto Dmitrij Syčëv segnò il gol del 3-2 che non salvò, però, la Russia dall’eliminazione.
Nella fase finale di campionato d’Europa 2004 la Russia (che era arrivata in Portogallo vincendo il play-off contro il Galles) dovette affrontare la Spagna, la Grecia e il Portogallo. Il girone A, dunque, oppose ancora una volta i russi ai padroni di casa (questa volta portoghesi). Alle sconfitte contro Spagna (1-0) e Portogallo (2-0) seguì una vittoria per 2-1 contro la Grecia (poi trionfatrice in finale) il 16 giugno, con reti di Dmitrij Kiričenko al secondo minuto e Dmitrij Bulykin al diciassettesimo. Il successo contro i greci non bastò, però, alla Russia per evitare l’eliminazione. Anche in questo caso, come nel 1996, le due finaliste furono le squadre del girone in cui erano inseriti i russi.
Per le qualificazioni al campionato del mondo 2006 fu raggruppata con Portogallo, Slovacchia, Estonia, Lettonia, Lussemburgo e Liechtenstein. Il Portogallo si insediò subito al primo posto, con russi e slovacchi al seguito. Il 12 ottobre 2005 la Russia si presentò a Bratislava con il bisogno di vincere, ma lo 0-0 finale consentì alla Slovacchia di qualificarsi per i play-off per un solo punto. In 12 partite totalizzò 23 punti, frutto di 6 vittorie, 5 pareggi e una sconfitta, la peggiore nella storia della Nazionale russa (7-1 contro il Portogallo a Lisbona).

Russia e Lettonia schierate per gli inni nel 2006
Nel 2006 è stato chiamato ad allenare la Russia l’olandese Guus Hiddink. Con il nuovo commissario tecnico la squadra è tornata a giocare un ruolo importante nel panorama calcistico europeo, mettendo in difficoltà l’Inghilterra nel proprio girone di qualificazione al campionato d’Europa 2008. Iniziate non brillantemente le qualificazioni, la squadra ha poi collezionato una serie di risultati positivi. Nella sfida contro gli inglesi in trasferta ha perso per 3-0, ma si è poi imposta per 2-1 nel ritorno a Mosca. Grazie a questo successo alla Russia sarebbe bastata una vittoria sul campo di Israele per qualificarsi a Euro 2008 a scapito dell’Inghilterra, ma gli israeliani hanno avuto la meglio (2-1). A quel punto gli inglesi avrebbero staccato il pass anche pareggiando in casa contro la già qualificata Croazia, ma quest’ultima è riuscita ad imporsi sorprendentemente a Wembley per 3-2, consentendo così il sorpasso della Russia, che si è qualificata per gli Europei 2008 e ha eliminato i britannici in virtù dei tre punti ottenuti sul campo di Andorra (gol di Syčёv).
Alla fase finale degli Europei 2008 la Russia di Hiddink ha impressionato favorevolmente, ottenendo il miglior piazzamento della sua storia nella Coppa d’Europa, e il migliore dopo il 1991. Ha debuttato con una sconfitta 4-1 contro la Spagna e ha poi sconfitto per 1-0 la Grecia Campione uscente. Nel terzo e decisivo incontro del girone ha sconfitto per 2-0 la Svezia, qualificandosi ai quarti di finale. Qui ha eliminato la favorita Olanda imponendosi per 3-1 ai tempi supplementari, accedendo così alla semifinale, dove è stata nuovamente sconfitta dalla Spagna (0-3). Tra i giocatori russi hanno ricevuto critiche positive soprattutto Pavljučenko e Aršavin, che hanno suscitato l’interesse di importanti club europei.
Nelle qualificazioni al Mondiale 2010 si è classificata seconda nel proprio girone dietro la Germania, ma ha fallito la qualificazione perdendo, a Maribor, il ritorno dello spareggio decisivo contro la Slovenia, nonostante la vittoria per 2-1 a Mosca.

Le divise ufficiali russe del 2008
Dal 1992 la Russia gioca in casa coi colori della propria bandiera nazionale: da sempre veste una maglia bianca, coordinata a seconda delle stagioni o da pantaloncini azzurri e calzettoni rossi, colori che richiamano nettamente la bandiera russa, o dal resto del completo totalmente bianco con decorazioni rosso-blu, con richiamo al vessillo meno marcato ma comunque presente. La divisa da trasferta non è stata sempre uguale: a volte è stata completamente blu intenso o scuro con pantaloncini bianchi e calzettoni rossi, a volte al contrario con divisa rossa, pantaloncini bianchi e calzettoni azzurri.
Attualmente la Russia gioca con un completo tutto amaranto con i dettagli oro, mentre la versione da trasferta è tutta bianca con i dettagli blu.
I calciatori russi portano come stemma sul petto da sempre l’aquila bicefala dello stemma russo, ma senza scudo. L’aquila è presente in forma stilizzata anche nello stemma della federazione calcistica russa, che tuttavia è stato utilizzato soltanto poche volte: altre volte l’aquila è stata inserita in scudi o cerchi, come nel caso attuale.

Rosa attuale:

Lista, presenze e gol aggiornata al 17 novembre 2010

P Igor’ Akinfeev 8 aprile 1986 (25 anni);
P Vladimir Gabulov 19 ottobre 1983 (28 anni);
P Anton Šunin 27 gennaio 1987 (25 anni);
D Aleksandr Anjukov 28 settembre 1982 (29 anni);
D Roman Šiškin 27 gennaio 1987 (25 anni);
D Vasilij Berezuckij 20 giugno 1982 (29 anni) ;
D Viktor Vasin 6 ottobre 1988 (23 anni);
D Roman Širokov 6 luglio 1981 (30 anni);
D Aleksej Berezuckij 20 giugno 1982 (29 anni) ;
D Denis Kolodin 11 gennaio 1982 (30 anni);
C Dinijar Biljaletdinov 27 febbraio 1985 (27 anni);
C Jurij Žirkov 20 agosto 1983 (28 anni) ;
C Igor’ Semšov 6 aprile 1978 (33 anni);
C Igor’ Denisov 17 maggio 1984 (27 anni);
C Konstantin Zyrjanov 5 ottobre 1977 (34 anni);
C Vladimir Bystrov 31 agosto 1984 (27 anni) ;
C Alan Kasaev 8 aprile 1986 (25 anni);
C Alan Dzagoev 17 giugno 1990 (21 anni) ;
C Pavel Mamaev 17 settembre 1988 (23 anni);
C Dmitrij Torbinskij 28 aprile 1984 (27 anni);
A Aleksandr Keržakov 27 novembre 1982 (29 anni);
A Pavel Pogrebnjak 8 novembre 1983 (28 anni);
A Andrej Aršavin 29 maggio 1981 (30 anni);
A Dmitrij Syčëv 26 ottobre 1983 (28 anni);
A Roman Pavljučenko 15 dicembre 1981 (30 anni);
A Aleksandr Bucharov 12 marzo 1985 (27 anni).

Pierumberto Angeli

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Foto da Wikimedia Commons
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