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Putin torna a sfruttare i lavoratori statali per fare i suoi brogli
Creato il 01 febbraio 2012 da Matteo31 gennaio 2012, 06.50
I lavoratori delle organizzazioni statali di Soči denunciano il fatto che i dirigenti delle istituzioni gli facciano prendere i documenti per votare fuori dai seggi alle elezioni del presidente della Federazione Russa. I dirigenti delle organizzazioni e delle commissioni elettorali territoriali negano la partecipazione a pressioni sui lavoratori statali.
Il rilascio di documenti per votare fuori dai seggi nelle quattro TIK (commissioni territoriali [1]) della città di Soči è cominciata il 18 gennaio. Continuerà fino al 12 febbraio. Come hanno riferito alla commissione elettorale cittadina, per tutta la città verranno rilasciati fino a 15 mila documenti per votare fuori dai seggi. Se non basteranno, allora le TIK potranno ordinarne un'ulteriore quantità alla commissione elettorale distrettuale.
Il vice-presidente della TIK "Central'noe" [2] Vasilij Marčenko ha raccontato alla corrispondente di "Kavkazskij uzel" che alla commissione elettorale da parte della commissione elettorale distrettuale sono stati dati 3600 documenti. Ogni TIK di Soči ha ricevuto circa 4000 documenti per votare fuori dai seggi.
A quanto ha riferito la segretaria della TIK "Central'noe" Evgenija Formagina, il 30 gennaio erano già state rilasciati più di mille documenti per votare fuori dai seggi. Per ricevere il documento un cittadino deve scrivere una dichiarazione, presentare il passaporto [3] e indicare il motivo per cui non può votare nel proprio seggio.
"In caso di rifiuto di prendere il documento minacciano di licenziarmi"
Alcuni lavoratori dell'ambito statale di Soči hanno riferito alla corrispondente di "Kavkazskij uzel" che da parte di dirigenti di scuole, asili, ospedali e altre istituzioni municipali dove lavorano gli giungono indicazioni di prendere i documenti per votare fuori dai seggi. Tra l'altro tutti gli interlocutori desideravano restare anonimi.
"In caso di rifiuto di prendere il documento minacciano di licenziarmi", – ha raccontato una donna, che, come si è riusciti a chiarire, lavora nell'asilo n. 45 [4]. Tra l'altro, a suo dire, i dirigenti delle istituzioni pedagogiche chiedono ai propri collaboratori di comunicare i numeri dei documenti per votare fuori dai seggi.
La corrispondente è stata testimone di un episodio al TIK "Central'noe", quando due collaboratici scolastiche si sono indignate perché le "mandano a prendere i "talloncini" per votare fuori dai seggi per fare qualche alchimia elettorale". Ma quando la corrispondente ha preso la videocamera, le donne hanno preso a ripetere che gli "piace Putin e voteranno per lui".
Il presidente del TOS [5] di Psou [6] Natalija Kalinovskaja ritiene che i documenti per votare fuori dai seggi siano usati per le cosiddette "giostre". A queste, secondo Kalinovskaja, partecipano "lavoratori dipendenti dalla dirigenza, ma anche persone poco istruite".
"Ci sono, per esempio, seggi non coperti da osservatori dei partiti. Là portano o mandano con la forza quelli che hanno preso questi documenti per votare fuori dai seggi. Al seggio devono prendere i documenti e dare la scheda. Ma immaginate che al seggio ci sia il "loro" presidente e solo i "loro" membri della commissione. Il documento non viene preso e la persona può votare tante volte quanti sono i seggi non coperti da osservatori", – racconta Kalinovskaja.
"Ci mandano a prendere i talloncini per votare fuori dai seggi per fare qualche alchimia elettorale"
Tra l'altro il flusso dei cittadini che ricevono i documenti non si ferma, fanno notare i membri delle commissioni alle TIK.
Il membro della TIK "Central'noe" Irina Gorbatjuk ha riferito che talvolta le persone dicono direttamente: "Dateci i talloncini per votare fuori dai seggi". Alla domanda del membro della TIK sulle ragioni per ricevere i documenti le persone rispondono che "l'hanno ordinato i capi".
"Quando gli dici che questo non è un motivo, allora precisano un possibile motivo e lo scrivono nella dichiarazione", – ha detto Irina Gorbatjuk.
Il vice-presidente della TIK "Central'noe" Vasilij Marčenko ha respinto categoricamente i sospetti sull'uso dei documenti per votare fuori dai seggi per qualsiasi manipolazione o broglio, dicendo che "è impossibile e non esiste nulla del genere".
Anche i direttori di scuole e asili negano la propria partecipazione a pressioni sui collaboratori, anche per costringerli a prendere documenti per votare fuori dai seggi.
Facciamo notare che allo stato delle cose del 30 gennaio sul sito kartanarusheniy.ru è stata registrata solo una comunicazione su violazioni nelle regioni dello JuFO [7] e dello SKFO. Un partecipante anonimo al progetto che abita a Soči comunica un rilascio, a suo parere illegale, di documenti per votare fuori dai seggi.
Nota della redazione: vedi anche le notizie "A Soči è in corso una manifestazione contro i brogli alle elezioni", "I membri del movimento sociali degli elettori di Soči hanno tenuto la prima riunione", "Il deputato della Duma cittadina di Krasnodar [9] Igor' Kolomijcev ha proposto di cambiare il sistema di formazione della commissione elettorale", "Bastrykin [10]: dalle regioni dello SKFO e dello JuFO è giunto un gran numero di denunce su violazioni alle elezioni alla Duma di Stato".
Autrice: Svetlana Kravčenko; fonte: corrispondente del "Kavkazskij uzel"
"Kavkazskij uzel", http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/200211/ (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
Note
[1] Commissioni Elettorali Territoriali (Territorial'nye Izbiratel'nye Komissii).
[2] Centrale.
[3] In Russia è l'unico documento di identità.
[4] Le istituzioni scolastiche russe sono semplicemente numerate.
[5] Territorial'noe Obščestvennoe Samoupravlenie (Governo Territoriale Sociale), sorta di autogoverno ufficialmente riconosciuto, privo di potere reale.
[6] "Microquartiere" della zona orientale di Soči più noto con il nome russo Vesëloe (Allegro).
[7] Južnyj Federal'nyj Okrug (Circondario Federale Meridionale).
[8] Severo-Kavkazskij Federal'nyj Okrug (Circondario Federale del Caucaso del Nord).
[9] Città della Russia meridionale.
[10] Aleksandr Ivanovič Bastrykin, capo della Commissione Inquirente.
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