Lenin e il suo Stato e Rivoluzione è una delle opere del pensiero politico contemporaneo. La Russia della Rivoluzione d’Ottobre e dell’Internazionale comunista ha rappresentato per i partiti comunisti la guida delle loro lotte attraverso il continente europeo tra le due guerre mondiali.
L’Unione Sovietica della Guerra Fredda usciva vincitrice dal secondo conflitto mondiale, ma offriva al mondo un imperialismo propulsato dalla dottrina di Stato posta al di sopra dei valori umani presumibilmente riconosciuti dagli Stati di diritto occidentali.
Nonostante questo e sebbene il comunismo era già molto e sepolto molto prima dell’arrivo di Gobarciov,i partiti anti – sistema e anti – americani guardavano alla terra dei Soviet con fascino e ammirazione.
La Russia di Putin in Ucraina non combatte l’esercito ucraino, ma l’America in Ucraina. L’esercito ucraino è solo una legione straniera della NATO. E’ il soldato americano che sta uccidendo russi nella regione del Donbass.
L’anti – americanismo non è l’unica ragione per la guerra e il principale pilastro del potere statale, ma piuttosto un’ideologia che la Russia sta esportando come una volta esportava il Comunismo.
Il sentimento anti – americano è molto diffuso nel Vecchio Continente e gli ultimi anni di crisi economica lo hanno saldato con un rabbioso anti – europeismo propinato da numerosi partiti anti – sistema all’interno dell’UE.
I partiti populisti di entrambi gli schieramenti di destra e di sinistra, molti pro – russi, hanno fanno molto bene nelle ultime elezioni prendendo più o meno un quarto dei seggio del parlamento europeo .
Questo atteggiamento ha aumentato le paure di un blocco coerente pro – Putin a Strasburgo. In Grecia, il nuovo partito governativo della sinistra radicale Syriza guarda con molto interesse verso la Russia. L’11 febbraio Nokos Kotzias, il nuovo ministro degli Esteri, si è recato a Mosca per il suo primo viaggio fuori dall’Unione Europea.
Syriza è “freddo” nei confronti delle sanzioni contro la Russia, e oppositore all’espansione di esse. Podemos, un altro partito nascente di sinistra che guida i sondaggi in Spagna è ampiamente pro – russo. Il suo leader Pablo Iglesias accusa l’Occidente di negoziare su un doppio binario con Mosca.
Il francese Fronte Nazionale, il più largamente di destra dei partiti europei di una certa rilevanza apertamente ammira Putin. Marine Le Pen, ha fatto diversi viaggi nella capitale russa.
Recentemente ha accettato un prestito di €9,4 milioni dalla Prima Banca Russa della Repubblica Ceca (First Czech Russian Bank), una società finanziaria direttamente legata con il Cremlino.
Ha inoltre dichiarato che il finanziamento è un tranche di un prestito totale di 40 milioni (una somma enorme se confermata). La signora Le Pen ha accusato le banche occidentali di avergli voltate le spalle.
Il partito dell’estrema destra ungherese Jobbik che ha ottenuto il 20% dei voti per il parlamento di Budapest dello scorso aprile è dichiaratamente putiniano.
Nel 2013 il suo leader ha descritto la Russia come il guardiano dell’eredità europea, contro il “triceratopo” UE. La sua figura più controversa, Bela Kovacs, un membro del Parlamento Europeo, agisce in nome degli interessi della Russia e ha supportato l’invasione della Crimea.
Anche Fidesz, il partito governativo dell’Ungheria, una volta fieramente anti – comunista, ha anche esso coltivato strette relazioni con Mosca. Il leader Viktor Orban tuttora lotta per costruire uno stato illiberale nel cuore dell’Europa.
Ci sono anche stati rumori, molto meno sostenuti di supporti russi da parte di partiti italiani e britannici, inclusi l’anti – UE Uk Independent Party. Nigel Farange, reggente dell’UKIP, ha appellato Putin come il leader che ammira di più.
Non ci sono elementi evidenti che la Russia finanzi direttamente i partiti politici europei, tranne il caso del Fronte Nazionale francese, ma solo sospetti che alcuni leader abbiano ricevuto “parcelle” per indecifrati sostegni.
La Russia ha però già trovato un uso per i suoi amici europei: legittimare le sue elezioni “taroccate”. Un equipaggio di “populisti” sono volati in Crimea per sostenere il referendum in Crimea e le elezioni organizzate dai separatisti nel Donabas. Tra di loro c’era Kovacs e Aymeric Chauprade, consigliera di Marine Le Pen. I media russi ritraevano questi lacchè come officiali e indipendenti osservatori elettorali.
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