Il capitano del Barcellona, Carles Puyol, ha annunciato ieri che a fine stagione lascerà il club blaugrana per i problemi lasciatigli dalle tre operazioni al ginocchio subite negli ultime due anni. L’idea era nell’aria, ma la sua conferma ha sorpreso tutto il mondo calcistico mondiale.
Il capitano del Barcelona, Carles Puyol (fcbarcelona.com)
“Rescinderemo gli ultimi due anni di contratto”, ha spiegato il 35enne difensore catalano, “per me è stato difficile riprendermi al livello necessario per proseguire qui”. Dopo aver disputato solo 10 partite quest’anno, Puyol ha spiegato che cercherà di finire la carriera in un club meno esigente del Barcellona.
In 15 anni nella prima squadra dei blaugrana, il difensore ha disputato 593 partite, un record superato solo da Xavi. Il capitano catalano aveva ancora un contratto che lo legava al Barcelona, per parecchi milioni di euro, fino al 2016, ma ha deciso di rinunciare. Così il 30 giugno sarà libero: “Andrò in vacanza perché ho un gran bisogno di riposare, poi deciderò il da farsi”. Ieri pomeriggio con gli occhi lucidi, una voce rotta, lo ha annunciato lui stesso, ai microfoni di una sala stampa gremita, nel centro tecnico blaugrana di San Joan Despì. Ma è stata un’apparizione veloce, quella del capitano del Barça, che ha concluso dicendo: “A fine stagione ci vedremo di nuovo e risponderò alle vostre domande”.
“Dopo le ultime due operazioni tanto aggressive sto facendo una gran fatica a recuperare il livello che io stesso esigo da me stesso per continuare qui”. E allora meglio mollare. Decisione sofferta, complicata, importante: ‘Puyi’ ha quasi 36 anni e ne ha passati 19 al Barcellona. Inizialmente alla Masia, poi in prima squadra. In Liga debuttò a 21 anni per mano di Luis Van Gaal sostituendo il portoghese Simao in una sfida vinta a Valladolid il 2 ottobre del 1999. Faceva il terzino destro e poco dopo si conquistò cuore fama e simpatia con una brillante marcatura del traditore Figo, passato al Real Madrid.
Nel 2004 il suo grande amico Luis Enrique gli ha passato la fascia di capitano, e in questi 15 anni di prima squadra ha vinto 21 titoli. In nazionale ha debuttato (con Xavi) nel novembre del 2000, con Camacho, e un anno fa è arrivato a 100 partite. Di lui si ricorda il fondamentale gol (di testa, ovviamente) alla Germania nella semifinale del Mondiale 2010, e poi l’impegno, la dedizione, il cuore. Lo stesso che nel 2011 a Wembley gli fece infilare la fascia di capitano sul braccio del rigenerato Abidal perché potesse alzare al cielo la Champions League.
(fonte Gazzetta.it)
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