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Puzzle e dragoni sono gioie e soldoni - Recensione - Android

Creato il 31 dicembre 2013 da Intrattenimento

E' disponibile già da un paio di mesi su App Store (e più recentemente su Google Play) la versione occidentale di un gioco che è diventato un fenomeno di massa in Giappone: diamo un'occhiata a Puzzle & Dragons

In occidente è stato poco seguito ed è giunto su App Store quasi in sordina, ma Puzzle & Dragons è un fenomeno di proporzioni enormi in Giappone, dove il mercato videoludico è storicamente diverso da quello che si è venuto a configurare in Europa e nord America. Il gioco conta al momento su una base di circa 15 milioni di utenti e frutta 100 milioni di dollari al mese attraverso il suo sistema di acquisti in-app, proiettando il team GungHo ai vertici dell'industria videoludica nipponica. Trascurato in un primo momento, torniamo a prendere in considerazione questo titolo anche alla luce degli strabilianti risultati raccolti da Puzzle & Dragons Z nel Sol Levante, l'adattamento per Nintendo 3DS che domina attualmente la classifica software dei videogiochi più venduti da quelle parti.

Puzzle e dragoni sono gioie e soldoni
Basta una rapida occhiata all'aspetto e ai contenuti del gioco per capire come il suo successo si basi su un semplice principio di aggregazione di caratteristiche a sicuro impatto positivo sul pubblico nipponico. Mostriciattoli collezionabili, puzzle game in stile "match 3", progressione da RPG in struttura dungeon crawler ed elementi social: GungHo ha semplicemente lavorato secondo la più semplice delle espressioni, effettuando un'addizione tra tutti questi elementi e mettendo insieme una composita creatura dalla formula sorprendentemente stabile. Un siffatto zibaldone di caratteristiche avrebbe potuto generare un bizzarro frankenstein videoludico troppo composito per stare insieme sulle sue gambe, e invece l'abilità del team giapponese si è rivelata proprio nella relativa compattezza del prodotto finale. Non che questo elimini del tutto l'impressione che ci siano fin troppi elementi all'interno del gioco, alcuni dei quali poco amalgamati e forse più apprezzabili dal pubblico nipponico che da quello occidentale, ma il sistema nel complesso funziona e riesce, dopo un periodo di adattamento e comprensione dei numerosi meccanismi che si può protrarre più a lungo di quanto visto in molti altri titoli mobile, a farci immergere nel vortice di assuefazione dato dalla meccanica classica del puzzle game unita alla progressione dell'RPG. Tra gli elementi positivi si segnala peraltro l'adozione di un sistema freemium che non mostra le caratteristiche tipicamente deteriori del meccanismo mangia-soldi, con acquisti in-app presenti ma non assolutamente necessari per la fruizione del gioco, legati soprattutto all'acquisto di pietre magiche che consentono di trovare nuove creature rare attraverso la slot machine, accelerando i tempi di evoluzione del proprio party.

Una chimera riuscita

Il nucleo centrale del gameplay è un classico puzzle basato sull'associazione dei colori, una tipologia di gioco ormai standardizzata e riscontrabile in una miriade di varianti, dal vecchio Columns ai giorni nostri, ma inserito in un contesto completamente diverso. Il gioco ci vede infatti affrontare tanti dungeon a difficoltà progressiva, composti essenzialmente da scontri con vari mostri posti uno dietro l'altro. Non c'è esplorazione ma solo scontri, che sostanzialmente forniscono un pretesto per la soluzione dei puzzle, che in questo modo assumono una funzione specifica nel combattimento.

Puzzle e dragoni sono gioie e soldoni
Mentre la parte alta dello schermo è occupata dalla classica visione in soggettiva del dungeon e dei nemici da affrontare, la parte inferiore durante questi scontri mostra le gemme sferiche di colori diversi, da associare in un minimo di tre in orizzontale o verticale, facendole così sparire ed eventualmente innescando una serie di combo con ulteriori associazioni di colore. Ogni colore è associato ad un elemento magico che può essere collegato alle caratteristiche dei propri combattenti, potenziando così l'effetto dell'attacco, oltre ad avere effetti diversi a seconda del nemico che stiamo affrontando, più o meno sensibile ad un certo tipo di magia. Ogni mossa del giocatore occupa un turno, mentre al turno dei nemici siamo costretti a subire un attacco che fa decrescere i nostri punti ferita, che una volta giunti a zero determinano il game over. A monte di tutto questo c'è la costruzione della propria "squadra" di combattenti, composta da un gruppo di creature decisamente simili a quelle che si trovano nei titoli basati sulla raccolta di mostri e simili, sulla falsariga di Pokémon. Su questo fronte si apre un'altra ampia sezione di gioco incentrata sulla scoperta di nuove creature (si conquistano ricevendo le uova dai nemici eliminati oppure investendo pietre magiche nella "slot machine"), sulla composizione di squadra dotate di elementi con diverse caratteristiche e poteri magici e sulla possibilità di far evolvere le creature fondendole tra loro. Insomma, Puzzle & Dragons si dimostra un gioco estremamente sfaccettato e di non facile digeribilità ad un primo impatto, con la necessità di un certo periodo di ambientamento all'interno di tutte le varie opzioni per padroneggiarne i diversi elementi, cosa che tende a stridere con la tendenza all'immediatezza di molti titoli mobile, in particolare di genere puzzle.
Puzzle & Dragons - Trailer di presentazione
Puzzle e dragoni sono gioie e soldoni - Recensione - Android
Puzzle & Dragons - Trailer di presentazione

Pro

  • Struttura del puzzle classica e ben rodata
  • Gli elementi RPG arricchiscono l'esperienza del gioco
  • La presenza delle diverse creature forniscono un ulteriore livello di complessità strutturale

Contro

  • Le diverse sfaccettature si compongono in maniera a tratti difficoltosa
  • Sulle prime non è facile imparare a gestirne tutti i diversi aspetti
  • Caratterizzazione grafica derivativa e di livello non eccelso

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