Puzzled
Sono attonita.
Da ieri davvero non ho parole, eppure ce ne sarebbero tante da dire.
Dalle male parole con cui avrei voglia di prendere a schiaffi chi vota Grillo e si sente paladino della giustizia sociale, ai documenti per l’interdizione di chi ha votato sempre Silvio perché ci ridà l’IMU e perché s’èfattodasè.
E il PD dove lo vogliamo mettere, eh? Io, pure io che ho votato Ulivo e Quercia, sono andata a votare con un peso sul cuore, ché sta gente anche no.
Ma ho esercitato il mio diritto lo stesso, senza farmi prendere la mano dal consiglio di mio padre: “Scrivici Renzi vicino al simbolo, diavolo ladro!”.
Ma io, no. Corretta e coerente, guidata dall’accettazione del volere popolare delle primarie.
Vaccaboia.
E ora sto qui, attonita.
Nemmeno la cura combinata di due puntata consecutive de “Una mamma per amica” + Ruzzle a manetta ha sortito l’effetto anestetico desiderato.
Niente. Il groppone è rimasto lì, ancorato giusto un filo sotto l’esofago.
E non mi andava di parlarne, né di scriverci qualcosa su.
Ma alla fine ero e sono così sconvolta, così incredula e abbacchiata da dover condividere il mio stato d’animo con qualcuno.
Come la vedete?
Che ne pensate?
State anche voi digitando furiosamente su Google “Australia + lavoro”?
State valutando di riallacciare i rapporti con quel vostro zio in Germania che non vi stava particolarmente simpatico?
Oppure state valutando la difficoltà della pronuncia nella lingua cinese?
Io personalmente penso più ad investire in un baracchino che venda arrosticini e torta al testo in Nuova Zelanda. Bel posto, no? E poi in fondo, mi potrei trovare bene: lì c’hanno 70 milioni di pecore e poco più di tre milioni di cittadini.
Come in Italia, più o meno…