Invocazioni ancestrali per Knockturne Records. Il collettivo Pylar plasma un microcosmo musicale fluttuante, attingendo a un repertorio di canti rituali sciamanici ripetuti allo sfinimento. Immagini di una danza circolare ove un anziano si cosparge di sangue vengono suggerite da gocce che abbandonano foglie cadendo al suolo, piedi che picchiano ritmicamente terra e fuoco che esce dalla bocca, fendendo l’impenetrabile oscurità dell’anima. Spoken word e urla distanti si sovrappongono a una materia di derivazione religiosa, confluendo in quella che potrebbe divenire la colonna sonora di un ipotetico documentario sulle forze della natura. Cataclismi allontanati dal salmodiare mesto e insistente di molteplici voci, chitarre disperse, ritmi tribali e strumenti a fiato. È come se membri di Orthodox e Blooming Látigo avessero creato drone primigenio, talvolta evitando di ricorrere agli amplificatori e contravvenendo alla grammatica della musica, o più semplicemente scavando tanto a fondo da rintracciarne le origini. L’utilizzo dell’idioma neolatino conferisce a questa manciata di canti un equilibrio interiore che sarebbe altrimenti andato perdendosi nella superflua ricerca di uno spazio che essi stessi sottendono a infrangere. Atemporale nel suo non appartenere a ciò cui richiama, Poderoso Se Alza En My nutre lo spirito privando la mente dei riferimenti cui vorrebbe aggrapparsi al fine di comprenderlo a fondo. È quasi un peccato scoprire che si tratti di una produzione cd limitata a 300 copie e non di un’oscura tribù aborigena ripresa dalle indiscrete telecamere di un etnologo. Per informazioni e prenotazioni si prega di sacrificare la figlia del vostro dirimpettaio e spedirne via e-mail le interiora a: [email protected]
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