Nonostante la crisi, l’utilizzo delle droghe nella nostra società non smette mai di crescere. Deluso dalla vita, annoiato e completamente incapace di reagire, l’essere umano sembra avere perduto ogni valore. Egli cerca rifugio negli stupefacenti che possono regalargli lo “sballo”: l’illusione, anche se per poche ore, di poter vivere un’esistenza diversa.
Il mondo della droga abbraccia ormai un vasto target di età, poiché non si drogano più soltanto i ragazzini, inesperti e incuriositi da nuove esperienze, ma anche gli adulti. Uomini e donne di una certa età che invece sanno perfettamente cosa si prova, e cercano esattamente quello.
Tra le ultime ‘droghe’ che sembrano spopolare vi è una sostanza, un tempo yemenita per eccellenza, che oggi si produce in Etiopia e si è estesa a tutto il Corno d’Africa.
Si tratta di una foglia verde masticata da milioni di persone, ancora poco conosciuta in Italia, detta qat, ma anche Khat o chaat (dalla pianta Chata edulis), che contiene una molecola naturale dell’anfetamina. Secondo una leggenda etiope, il qat sarebbe nato da una goccia di elisir di lunga vita, e già questo la dice lunga!
Tre mistici musulmani, dopo averlo provato, si sono accorti di poter pregare tutta la notte senza stancarsi, e quindi la pianta è considerata miracolosa. Se masticata per tante ore al giorno, si dice possa farti capire chi sei, quando invece, se non lo hai ancora capito da solo, chi sei, ormai non c’è più alcuna speranza!
Il qat viene coltivato nel Corno d’Africa , tra Kenya, Etiopia e Somalia. Un tempo veniva masticato dai contadini per avere un “aiuto” durante il lavoro nei campi, che richiedeva un grande sforzo fisico, ma oggi questa pianta è diventata una vera e propria droga che provoca effetti simili all’anfetamina.
Il traffico ha conosciuto un netto incremento a partire dagli anni Novanta, poiché il crollo del prezzo del caffè ha spinto molti contadini dell’Etiopia e del Kenya a dedicarsi alla coltivazione del qat. Un chilo di qat è venduto a più di 30 dollari e ha un costo di produzione più basso rispetto a quello del caffè, che necessita di molta acqua e molta manodopera.
I terreni sono stati trasformati in “drugs fields”. A differenza del tè o del caffè, la pianta di qat cresce in ogni periodo dell’anno, quindi si guadagna di più e nell’immediato.
In seguito alle guerre civili molti etiopi e abitanti del Kenya si sono rifugiati nel Regno Unito e hanno diffuso l’utilizzo di questa droga. Verso Londra, infatti, ci sono i traffici maggiori.
La sostanza psicotropa è costituita dalle foglie che sono selezionate in funzione delle dimensioni. Il prodotto migliore è ottenuto dalle foglie giovani ed integre, che sono più morbide; seguono poi quelle più coriacee e di minore qualità.
Le foglie sono raccolte ed immediatamente distribuite, dato che l’effetto rilevante si ha col consumo entro le 48 ore. Ad ogni modo, il consumo a 3 o 4 giorni dalla raccolta è ancora soddisfacente, grazie ai moderni mezzi di distribuzione e conservazione. È possibile l’utilizzo tramite foglie essiccate, che vanno comunque masticate.
Le piante riescono ad arrivare dall’Etiopia e dal Kenya a Londra anche in sole 16 ore. Per il trasporto vengono utilizzati dei pick-up, che viaggiano di notte e sono spesso soggetti ad incidenti anche mortali. In Africa le strade sono dissestate e pericolose. Ci si impone di fare presto, di guidare veloci, ed è facile finire nei burroni, oppure cadere sotto i colpi dei ribelli somali che creano dei posti di blocco ai confini tra i vari paesi.
Il qat è stato vietato a Londra, come ci fossero invece droghe tranquillamente ammesse, perché si teme che la città britannica possa diventare il centro del contrabbando.
Written by Cristina Biolcati