Qatar-Etiopia / Dopo la ripresa delle relazioni diplomatiche arrivano gli accordi economici

Qatar ed Etiopia, il mese scorso, hanno ripreso le relazioni diplomatiche bilaterali, interrotte quattro anni addietro.

In questi giorni i rispettivi governi dei due Paesi hanno annunciato nuovi accordi economici.

Secondo quanto comunicato dal primo ministro etiopico,Hailemariam Desalegnen, figura politica interessante,delfino in pectore di Zenawi, sono stati siglati patti riguardanti i settori dell’aviazione civile, della cooperazione, dell’agricoltura e della sicurezza alimentare.

E,sempre Desalegnen, ha invitato ancora altri investitori del Qatar, pubblici e privati, ad affacciarsi sul mercato etiopico, definendolo ricco di opportunità.

Cosa in parte anche reale.

Occorre  analizzare però, con attenzione, chi ci guadagna e perché, in questo genere di accordi, tenendo certamente presente le difficoltà oggettive in cui versa la maggior parte della popolazione d’Etiopia e, di contro, la ricchezza debordante,  legata agli introiti del petrolio, degli investitori del Qatar.

Inoltre s’aggira nell’aria il fantasma(che potrebbe materializzarsi ) del tentativo dei Paesi del Golfo d’immettere l’Islam intransigente, per non dire fondamentalista, nel continente africano e, in questo caso, in un Paese di antichissima tradizione cristiana come l’Etiopia.

Il che significherebbe erodere gradualmente le radici culturali di un popolo in cambio del “classico” pane e companatico.

In Etiopia  insieme alla mitica regina di Saba, di biblica memoria, ricordiamo, per esempio, quel gioiello archeologico che è Lalibela e i suoi monaci eremiti, praticanti della confessione cristiana copta.

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Nella foto in basso un'immagine del complesso monastico di Lalibela (Etiopia)