Non ci sono le foto solo perchè non avevano telefonini, ma altro che trascrizione di intercettazioni, qui siamo di fronte ad informazioni testimoniali dirette ed inoppugnabili, uno sputtanamento mediatico senza se e senza ma, soprattutto se si considerano le cilecche. Naturalmente le concubine, essendo quindi ammesse con maggiore frequenza nel talamo imperiale, si davano un sacco da fare per ottenere prebende su cui il re largheggiava, perle, anelli e gioiellame vario, oppure per avere incarichi di importanza, ma qui non c'erano santi, la Cina è sempre stata meritocratica e non c'era verso che una concubina potesse avere un posto nella amministrazione imperiale. Nel letto va bene, ma finiva lì. E' molto interessante allora, esaminare i caratteri dal significato di concubina. Due erano principalmente usati. Come vedete in entrambi ovviamente era presente il ben noto segno che significa donna (sotto in qiè e a sinistra in fēi), l'altro segno invece descrive come sempre un aspetto particolare delle concubine di quei tempi. Nel primo caso il segno superiore significa "stare diritto" (la stilizzazione di una persona ben in piedi sulla linea del terreno) per dimostrare l'orgoglio con cui queste signore valutavano la loro importanza nella considerazione e nelle decisioni dell'imperatore, su cui esercitavano comunque un potere che potremmo definire ricattatorio, mentre nel secondo carattere la donna è abbinata al segno di "fili della trama" in quanto questo tipo di donna, nell'attesa di accedere al talamo, non fa altro che tessere trame e non si allude al telaio in questo caso. In ogni caso donne travagliate e tristi che non avevano diritto, come le mogli principali, di rimanere tutta la notte accanto all'imperatore, ma che, per così dire a missione compiuta, venivano accompagnate alle loro residenze dai membri della scorta, condannate a nutrire un sordo risentimento per questa ingiustizia. A tal proposito vi lascio con una poesia del già citato libro delle Odi, Le Stelline (altra parola usata per indicare le concubine).
Siamo solo tremolanti stelline.
Timide, camminiamo nel buio
mentre la notte regna nel palazzo.
Povere donne dal destino ineguale.
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