Qual è il valore di un uomo? E in che rapporto è tale valore con il danaro? Queste domande mi nacquero spontanee molti anni fa, durante uno dei miei primi viaggi in India, quando vidi in una piazza di Delhi una scena che mi lasciò scioccato. C’era un lustrascarpe “di strada” – che lavorava sul marciapiede – intento a lucidare la scarpa di un uomo palesemente ricco. Quando il lustrascarpe ebbe terminato il suo lavoro il ricco cliente prese una banconota ma non gliela mise in mano, no: la lasciò cadere lentamente a terra. E mentre l’altro la raccoglieva si alzò e se ne andò. Era una scena di semplice brutalità: il lustrascarpe era probabilmente un fuoricasta “intoccabile” e il cliente – di casta alta – non voleva “inquinarsi” toccando l’altro uomo, che evidentemente considerava di valore infinitamente inferiore al proprio. Quel gesto esprimeva appunto una scala di valore (”io valgo così tanto più di te da non toccarti nemmeno con il mio denaro”) e il denaro ne costituiva il tramite e la misura.
Con questa scena negli occhi continuai il mio viaggio in India finché, tempo dopo, arrivai a Chennai, che all’epoca si chiamava ancora Madras. Visitai la sede centrale della Theosophical Society, la celebre Società Teosofica che in tutto il mondo studia gli elementi unitari delle religioni, e mi fermai a parlare con una dirigente. Finché a lei posi la domanda: “che valore ha un uomo secondo la vostra visione del mondo?”. Lei mi guardò senza parlare e mi condusse nel giardino della Society. Lì mi indicò un albero di baniano, ma in realtà, quello che la donna mi indicò era un vero e proprio bosco. «Sembra un bosco, perché copre quattrocento metri, ma non lo è: è un unico albero», replicò lei. «Ha molti secoli ed è il più antico e più esteso baniano del mondo. Dai suoi rami spuntano radici aeree che scendono poi nel terreno dando vita ad altri alberi che a loro volta danno vita ad altri alberi…tutti collegati fra loro. Ebbene, noi vediamo gli uomini nello stesso modo», concluse la teosofa. «Ogni persona, come ogni tronco del baniano, sembra una creatura isolata, ma in realtà non lo è: se guardi bene, le radici di ognuno sono collegate a un altro e gli danno vita. Nessuno di noi è isolato, e tutti diamo valore agli altri».
Seppi così perché l’uomo di Delhi, che non aveva toccato un suo simile, aveva sbagliato. Perché ognuno di noi riceve valore – vita – dagli altri, e a sua volta ne dà.
L'albero/bosco di banyan nel giardino della Theosophical Society di Chennai
(Quella che avete letto qui sopra è la mia rubrica MilleOrienti pubblicata sul numero di novembre 2011 del m
ensile Yoga Journal.Spero come sempre di ricevere le vostre opinioni perché la questione di cosa determini il valore di una persona mi sembra più attuale che mai).