I libri vecchi hanno sempre avuto su di me un loro fascino segreto. Le pagine ingiallite, i caratteri tipografici con le grazie, una grafica non più di moda. Ma anche il modo in cui parole e frasi si compongono a creare il contenuto, a raccontare una storia che non è più e che alcune volte devo ricodificare con un piccolo sforzo cognitivo. Trent’anni fa. Un libro di trent’anni è già vecchio? Questo sì, e così mi sembra. Tutte le foto sono in bianco e nero. Alberi, foglie e fiori , illustrazioni, incisioni, xilografie, tutto nel libro mi ricorda un tempo che non c’è più, ma che lì dentro rivive ancora.
È questa la ragione per la quale mi sono preso le Nozioni di Erboristeria di Raffaele Padovani. Pàtron Editore, Bologna 1982, 298 pagine.
A pagina 4 il logo della casa editrice, con le torri di Bologna e il motto “Labor Omnia Vicit Improbus”. In quarta di copertina, a lato, il prezzo ancora in lire: 16.000.
L’altro libro che mi sono preso è più attuale, del 2008. 381 pagine con foto e illustrazioni a colori, carta plastificata lucida, copertina cartonata. Il titolo? La medicina dei semplici. Piante officinali delle montagne italiane, a cura di Ugo Scortegagna, Duck Edizioni. Cento schede di piante officinali e interessanti capitoli come: “Fiori: poesie, immagini, francobolli”. In appendice varie sezioni: quella dedicata alle ricette, l’Indice alfabetico delle famglie, l’elenco dei principi attivi, il Glossario botanico e quello farmacologico.
Sono due libri completamente diversi – da leggere sì, ma soprattutto da conultare. Il primo ha un rigore scientifico che gli dà una solida coerenza, il secondo lo definirei più un libro di divulgazione, ricco di colori, curiosità (dalle poesie ai francobolli dedicati alle piante) e foto (non tutte ben fatte). Comunque, De gustibus… se vi capitano tra le mani questi due libri sfogliateli, il vostro gusto penserà al resto.
Bene, queste saranno le mie letture/consultazioni per i restanti giorni del mese di giugno…