Magazine Cinema
MY WEEK WITH MARILYN di Simon Curtis, Uk, 2011 con Eddie Redmayne, Michelle Williams, Kenneth Branagh, Judi Dench, Dominic Cooper, Emma Watson, Julia Ormond
DATA DI USCITA ITALIANA: 1 GIUGNO
Se ti piace guarda anche: Il principe e la ballerina, Un matrimonio all'inglese.
Un giovane di illustre radici delude i familiari perché alla carriera accademica preferisce il cinema: parte così per Londra, intenzionato a inseguire i suoi sogni. Qui si ritroverà a fare da terzo assistente a Laurence Olivier nel suo film Il principe e la ballerina, che vede nella parte della protagonista femminile nientemeno che la diva più famosa e desiderata del pianeta: Marilyn Monroe. A sorpresa, il ragazzo sarà l’unico che riuscirà a guadagnarsi la fiducia della diva.
Due sono quindi le storie che muovono il film: quella personale del protagonista alla ricerca del suo sogno e quella del suo incontro con Marilyn. La prima è fastidiosamente banale, con tanto di protagonista che si trova sempre al posto giusto nel momento giusto, ma quando entra in scena lei, Marilyn/Michelle, tutto cambia. L’intento di Simon Curtis non è quello di svelarci il mistero sulla vera identità della diva più mitizzata della storia, quanto quello di restituircene, anche solo per qualche istante, l’essenza: non quindi comprendere o spiegare, quanto evocare. Del resto lo dice anche il titolo: si tratta di un breve lasso di tempo in compagnia della diva, un lasso di tempo in cui il film riesce a catturare e trasmettere la complessa personalità di Marilyn, allo stesso tempo fragile, forte, ingenua, furba, incapace, talentuosa, provocante, dolce, depressa e divertita grazie alla superlativa performance di una straordinaria Michelle Williams, capace di alterare completamente perfino la sua voce per avvicinarsi al timbro della Monroe.
E a proposito di voce, Michelle canta superbamente tre canzoni nel film, dimostrando pure ottime qualità canore. Sorvolando quindi il confronto fisico e glamour su cui molti si sono soffermati, la performance della Williams resta memorabile perchè al di là delle capacità mimetiche è in grado di dare spessore e umanità a un personaggio così ambiguo e a forte rischio carircatura. Basta un suo sguardo, un suo sorriso, una sua lacrima per dimenticare ogni difetto di una comunque discreta commedia britannica di vecchia scuola, supportata da grandi attori: l’ottimo Kenneth Branagh (nominato all'Oscar assieme alla Williams) che non fa rimpiangere Laurence Olivier, la garanzia Judi Dench e le sorprese Emma Watson e il protagonista Eddie Redmayne, già visto nel terribile La famiglia Savage, che offrono delle performance soddisfacenti seppur non in linea col resto del cast. Il film offre inoltre spunti molto interessanti sulla carriera dell’attore, contrapponendo il metodo all’improvvisazione e mettendo in luce i punti bui dei grandi interpreti, come quando Olivier/Branagh, in una scena da brividi, riflette sul suo invecchiamento: “Pensavo che la sua giovinezza e bellezza potessero riflettersi su di me e invece di fronte a lei mi sento ancora più vicino alla morte”.
Meritatissimi gli innumerevoli premi (oltre una dozzina su una trentina di nomination) che Michelle Williams si è portata a casa con questa performance a dir poco eccellente, da gustare, questa volta ancor più del solito, obbligatoriamente in lingua originale, poiché gran parte del merito degli interpreti risiede proprio nelle voci. VOTO: 7
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