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Qualche parolina su One Piece: Pirate Warriors

Creato il 02 aprile 2013 da Sommobuta @sommobuta
Qualche parolina su One Piece: Pirate Warriors Nel leggere quest’articolo su One Piece: Pirate Warriors qualcuno sussurrerà: “Ma come, in Giappone è appena uscito il 2, e tu ci parli dell’1?”
Sì, perché magari alcuni non l’hanno comprato, e magari, consci del fatto che ormai si dovrebbe trovare a un prezzo più che ragionevole stanno valutando se vale la pena acquistarlo oppure no.
Io l’ho giocato nel mesetto prima di partire alla volta di L’Ondra, e devo dire che il prodotto, nonostante tutto, regala i suoi momenti di divertimento e felicità.
Nell’approcciarmi a scrivere quest’articolo, però, mi sono chiesto: “Quanto può inficiare il mio essere fan di One Piece su un eventuale parere oggettivo del videogioco? Molto? Poco? Troppo?”
E allora, ecco voi un duo-parere del sottoscritto sul videogame di One Piece, con tanto di opinione con l’occhio del fan e con l’occhio decisamente critico.
Sarete voi, nel caso, a trarre un eventuale bilancio dai due giudizi…

Qualche parolina su One Piece: Pirate WarriorsOne Piece: Pirate Warriors visto e giocato dal fan
Ok, poche chiacchiere: questo gioco è una figata.
Mettere le proprie vogliose ditine sul joypad, impersonare gentaglia del calibro di Rufy, Sanji, Zoro, Usop e compagnia cantante, è un vero e proprio orgasmo.
Nonostante il gioco non sia perfetto, nonostante manchino tantissime cose, nonostante ci siano numerose falle e non siano presenti personaggi di rilievo (Ener e compagnia cantante su tutti, così come Moria), il gioco è più di quanto un fan dell’opera di Eiichiro sensei potesse sperare.
Spazzare via orde di millemila marines a colpi di Gom Gom con Rufy è spassosissimo. Magari alla lunga può diventare un po’ ripetitivo, ma distruggere intere aree di nemici a colpi di “pistol”, “bazooka”, Gear 2nd e 3rd non ha prezzo.
Quando la sera torni a casa dopo una giornata di lavoro e passi quell’oretta a menare pugni di gomma (ma anche fendenti, calci, fiondate, e mazzate) con i tuoi pirati preferiti ti senti meglio. E la giornata diventa più leggera.
Insomma, One Piece: Pirate Warriors è un videogame che un VERO amante di One Piece non deve lasciarsi sfuggire. Si tratta di un vero e proprio flipperone coloratissimo, pompatissimo, gasatissimo, che non vi deluderà affatto.
Ringrazio di cuore Deborah per avermelo regalato per Natale, che ci sbavavo sopra sin da quando era stato annunciato…
Qualche parolina su One Piece: Pirate Warriors
Io a Natale...
One Piece: Pirate Warriors visto e giocato con occhio obiettivo
Teniamo conto di quanto ho scritto sopra con l’occhio da fan, e ridimensioniamolo.
Oggettivamente, OPPW è un videogame divertente. Regala i suoi momenti di giocazzeggio puro, consente di sfogare lo stress randellando migliaia di nemici random, offre una buona grafica che mixa alla perfezione tridimensionalità e formato “cartoon”, e ha pure una buona longevità.
Il Diario Principale, che consente di giocare One Piece fino al time skip nei panni di Rufy, è divertente. Alcuni livelli, soprattutto quelli strutturati come un labirinto, ad una prima occhiata sono anche piuttosto difficilotti. Sicuramente si poteva fare di più dal punto di vista dei setting, che per quanto colorati, danno l’impressione di essere sostanzialmente tutti uguali.
L’ipervelocità del gioco in alcuni settori (sopra ho definito il videogame “flipperone”) alla lunga diventa monotona, proprio perché presenta sempre le stesse dinamiche.
Qualche parolina su One Piece: Pirate Warriors
Epic Moment!
Un discorso simile lo si può fare anche per ciò che concerne i combattimenti. Sono divertenti e incalzanti, ma col passare delle ore di gioco si finisce per fare le stesse identiche cose, nonostante le aree dei livelli presentino dei target e degli obiettivi variabili.
A ciò si aggiunge il fatto che si vede che il gioco è smaccatamente rivolto ad un pubblico composto dai soli fan: un neofita, o una persona che non ha mai letto/visto One Piece in vita sua si troverebbe abbastanza spaesato dalla storia, e probabilmente ci capirebbe poco. Mancano infatti, dal punto di vista puramente narrativo, tantissime cose e tantissimi punti fondamentali dell’opera di Oda sensei.
Certo, in un “musou”, la storia conta praticamente zero, ma chi è all’oscuro di One Piece potrebbe trovare difficoltà a capire cosa succede tra un livello e l’altro nonostante gli spiegoni iniziali e finali.
Piccola pecca è data anche dall’IA dei boss. Ammetto che ho trovato più semplice battere Akainu alla fine che non Wapol nella sua forma finale.
Qualche parolina su One Piece: Pirate Warriors
We, ho avuto difficoltà...
Il Diario Secondario è probabilmente la parte del gioco che ho apprezzato di più, poiché dà la possibilità di utilizzare gli altri componenti della ciurma di Rufy. Se giocare con Zoro e Sanji è piuttosto “semplice”, le cose si complicano quando bisogna utilizzare personaggi come Nami, Robin o Chopper.
Personalmente ho sempre odiato dover imparare le serie di combo, però si deve dire che quando ci si prende la mano, anche i personaggi “deboli” diventano molto potenti.
Usop su tutti.
Qualche parolina su One Piece: Pirate Warriors
Sempre il migliore!
Niente male le arene di gioco in cui si presentano a turno tutti i nemici che si sono affrontanti nel corso dei diari, e piuttosto buona la scelta dell’online per le missioni cooperative.
Inoltre ho apprezzato il fatto che le abilità dei personaggi crescono e migliorano in stile gdr, grazie all’utilizzo delle medaglie accumulate nel corso del gioco.
In sostanza, un bel divertissment, che però non vale la spesa di 70 euris.
Se lo trovate usato a meno di metà prezzo toglietevi lo sfizio, altrimenti lasciatelo pure sullo scaffale.
Nonostante ci sbavassi sopra sin dall’uscita, non ci avrei speso più di 20 euro, se non me l’avesse regalato Deborah…

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