Due parole sull’esito di questo congresso è normale che le dica dopo tutto quello che avevo scritto prima che si svolgesse. Intanto l’affluenza è stata molto elevata con più di 1250 votanti, segno di un gran coinvolgimento da parte degli iscritti e dell’ottima organizzazione logistica.
La nostra sconfitta è stata evidente, la squadra capitanata da LaPenna-LaPietra ha ottenuto più del 67% dei voti (850) aggiudicandosi 2/3 dei membri del coordinamento provinciale. Noi ci siamo a fermati a poco più di 400 iscritti che ci hanno permesso di avere 10 membri nel coordinamento.
Le liste in campo non si distinguevano per la loro appartenenza politica passata, per fortuna aggiungerei, ma in base ad altre motivazioni ed idee di partito diverso. Certamente abbiamo perso contro una lista nata da un’alleanza particolare fra due mondi diversi all’interno del PdL. Da una parte la così detta “Destra Sociale” e dall’altra il nostro coordinatore uscente, ex-Forza Italia.
La stranezza di questa alleanza, che pochi fino ad ora hanno evidenziato, è la provenienza antitetica di questi due rami: chi da sempre e lodevolmente ha combattuto per mantenere viva la destra più radicale e intransigente e chi una trentina di anni fa ha fatto parte in quota PSI di una giunta insieme al Partito Comunista Italiano. Tutto lecito, sia chiaro, ma non ditemi che non è strano.
Fatto sta che questa è la democrazia, giustamente chi prende più voti vince e ha la legittimazione di chi è iscritto al partito. Però non vorrei che qualcuno confondesse la competizione interna al partito con la competizione elettorale. Nella prima si cerca di mobilitare più simpatizzanti possibile convincendoli con la propria mozione congressuale o in altro modo (!) a scegliere la propria figura perchè gioverebbe alla vita del partito mentre nella seconda non basta mobilitare gli elettori ma bensì vanno convinti ad selezionare la tua figura per amministrare il territorio. Le situazioni son ben diverse e la storia ci insegna che niente è scontato.
Ritornando alle riflessioni credo veramente che il nostro gruppo ha cercato di portare una ventata di novità e partecipazione all’interno di un PdL provinciale che è stato ingessato per troppo tempo.
Sabato è stata una giornata con un buon livello di dibattito, alcuni si sono distinti per intensità e passione altri invece hanno preferito attaccare e gongolarsi; infine ci sono stati quelli che purtroppo sono stati ascoltati da pochi o da nessuno perchè aperte le urne a quasi nessuno è interessato cosa avevano da dire i nostri iscritti e dirigenti. Come in ogni confronto ognuno ha le sue tattiche, il tempo darà ragione a chi se lo merita.
Spero vivamente che il nuovo coordinamento provinciale di Pistoia si distingua per un proficuo e intenso lavoro non soltanto per le feste o per le elezioni. Abbiamo un estremo bisogno di aprire le porte del nostro partito per far si che le persone rinizino ad appassionarsi alla politica. Abbiamo inoltre la necessità di esperienza e gioventù , di persone disinteressate economicamente a partecipare alle nostre attività, abbiamo bisogno solamente di militanti che vogliono cambiare qualcosa.