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Qualcosa in serbo

Creato il 15 ottobre 2010 da Idiotecabologna


Dunque, i fatti di questi giorni seguiti alla partita (poi sospesa) Italia-Serbia a Genova sono noti.

Considerazioni ovvie: la questione è semplice; negli stadi, prima di far entrare, non si controlla tutti come si dovrebbe -tutte le domeniche in serie A, figurarsi se gioca la Nazionale. è una sorta di patto non scritto per cui alle società e alla polizia non conviene farsi troppo nemiche le tifoserie e la cui controparte consisterebbe (talora) nel non fare troppo casino.

Slavi o non slavi non c’entra, il punto è come facciano certi oggetti a entrare allo stadio. La militarizzazione del calcio e degli stadi è discutibile assai (ne parlammo qui), ma qui c’era in mezzo una scommessa: data la premessa per cui controllare tutti nel dettaglio in Italia non usa (e questo lo sanno anche i serbi), una tifoseria violenta farà più macello a farla entrare o a lasciarla fuori? Ad esempio, voi cos’avreste scelto?

[Vignetta di Makkox a proposito]

Quel che noi si voleva segnalare è la nascita di una spassosa pagina Facebook del capoultrà serbo Ivan Bogdanov. L’intento è ovviamente il LULZ generalizzato, ma questo sembra del tutto sfuggire alla maggioranza dei giornalisti italiani, castigati a dovere dal blog ilNichilista.

Non dimentichiamoci però che dietro a tutto questo macello ci sono serie ragioni politiche, legate a quel casino che sono i Balcani da quando abbiamo deciso che era ok che gli stati fossero monoetnici, monoreligiosi o monolinguistici. A bombardare Belgrado c’eravamo pure noi, e ancora siamo in Kosovo. Ma siccome fin quando non verranno l’anarchia e il comunismo, i nazionalismi hanno ancora qualcosa da dire sui popoli; e siccome non siamo in grado di fare discorsi seri, la buttiamo in musica.

Ecco il frutto più maturo del rap serbo: dalla BvC crew, una canzone intitolata ‘il Kosovo è Serbia’, di cui abbiamo scelto appositamente il video più cruento, aggressivo e violento tra quelli caricati sul Tubo. Tanto per capire quanta roba c’è dietro se si va a scoperchiare. Una traduzione inglese è qui.

 

Per par condicio e poiché l’intento del post è sociologico, riceviamo e volentieri pubblichiamo quello che è una specie di inno ufficioso dei giovani albanesi (e kosovari). P.S.: ogni tanto nella canzoncina sentirete qualcosa tipo shit: beh, non è ”merda” ma è shqip (aquila). Ebbene sì, gli albanesi tra di loro, e solo loro sono autorizzati a farlo, si chiamano aquilotti. Chiedere al dottor Martini Michele, esperto di torture, canniblaismi, morti violente accidentali e non, per eventuali conferme. Parole qui.

 

Si ringrazia Gabriele Zobele per la consulenza tecnico-scientifica.


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