Dolci sono i protagonisti, Tamar conquista per forza e empatia, Assaf per determinazione e caparbietà e a Dinka, il cane, il vero filo conduttore della vicenda, manca solo la parola per delineare ogni singola sfumatura del complesso racconto.
Una favola, una favola vera anche per il finale, dove il cattivo è l’adulto, non solo l’adulto mafioso impegnato a vivere sfruttando i talenti altrui, ma l’adulto ignaro, il genitore assente, e l’eroe è l’adolescente, eroe per la sua capacità di credere ancora, nonostante tutto.
Tamar e Assaf vivono due esistenze lontane, parallele, impossibile pensare a un incrocio, eppure Dinka riesce a rincorre le briciole lasciate da Tamar e a condurre il giovane alla scoperta della sua vita, passato e presente, portandolo a svelare ogni singolo amaro dettaglio, accompagnando anche il lettore in un insieme di balzi temporali che solo l’abilità dell’autore riesce a stabilizzare.
Dinka corre, corre e trascina il giovane Assaf, corre verso il passato, presente e futuro di Tamar una ragazza coraggiosa, incapace di lasciare il fratello in balia dell’eroina; Tamar trova, inganna e scappa, usa il suo talento per salvare colui che più ama, e non vuole chiedere aiuto a nessuno perché l’impresa che si impone di vivere è troppo pericolosa. Eppure il destino gioca carte strane, incomprensibili, e anche al destino piace far vincere i buoni, nelle favole come nella vita.
La storia di Tamar e Assaf è semplice, non so se gli artisti di strada di Gerusalemme rischiano davvero la vita come descritto da Grossman, non conosco Gerusalemme, ma so che i contorni narrati nel romanzo affascinano, così come i sogni di ogni adolescente incontrato riescono a colmare il cuore del lettore, lettore adulto a sua volta distratto dalla vita, lontano dalle speranze.
Personalmente ho apprezzato molto i personaggi secondari, la suora Teodora, così riservata e forte da far tremare ogni singola imperturbabile anima del mondo, l’amica Shelly, giovane e fragile attaccata ai suoi sogni e soprattutto in fuga dalla famiglia, Leah la cuoca dal passato inconfessabile ma fedele e capace di vedere il buono custodito in Assaf. Sono loro il reale scheletro di una favola che continua oggi ad appassionare; a sorpresa ne parlano gli studenti, pare obbligati da un saggio professore a leggere il romanzo, gli adulti e i meno adulti. Una favola contemporanea capace di far riflettere, di riportarci a quei sogni abbandonati per riprenderli e custodirli gelosamente, e a sostenere gli adolescenti, le loro paure e il coraggio, perché loro i sogni hanno il sacrosanto diritto di provare a realizzarli, sempre.
Titolo: Qualcuno con cui correre
Autore: David Grossman
Traduttore: Alessandra Shomroni
Editore: Mondadori
Anno: 2001
Prezzo: Euro 9,50