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Qualcuno volò sul nido del cuculo

Creato il 22 aprile 2013 da Misterjamesford
Qualcuno volò sul nido del cuculoRegia: Milos FormanOrigine: USA, Repubblica CecaAnno: 1975Durata: 133'

La trama (con parole mie): Randall McMurphy, un criminale con la ribellione nel sangue, viene internato per una valutazione sul suo stato in un istituto di igiene mentale prendendo la cosa come una vacanza e senza sapere che, una volta accettato come paziente, la sua libertà sarà determinata soltanto dalla decisione dei medici.Una volta venuto a contatto con gli altri degenti del suo reparto, l'uomo guiderà lo strano gruppo di schizzati in una sorta di rivolta contro il Potere, rappresentato alla perfezione dalla dispotica capo infermiera Ratched, che sfrutta le debolezze dei pazienti per esercitare pressione e mantenere un rigoroso ordine.La battaglia tra i due, nata come un confronto limitato alla parola, diviene sempre più serrata e conduce ad una strada senza ritorno che cambierà per sempre le vite del gruppo di outsiders alla guida del quale si è posto lo stesso McMurphy.
Qualcuno volò sul nido del cuculo
Da quasi una decina d'anni che non rimettevo occhio sulle vicende dello scatenato Randall McMurphy, e devo ammettere che mi era proprio mancato: quando ci si confronta con cult assoluti come Qualcuno volò sul nido del cuculo è facile sottovalutare l'effetto che possono avere all'ennesima visione proprio perchè titoli ormai "seduti" su una fama consolidata, eppure ritrovarlo sugli schermi di casa Ford è riuscito a scuotermi nel profondo, aumentando di nuovo - se possibile - il valore dell'opera di Forman, ancora oggi uno straordinario grido di ribellione contro il Potere ed il controllo, nonchè sentito omaggio alla Libertà di pensiero ed azione, che passa dal corpo e dalle azioni ma soprattutto dalla mente, anche quando pare che la stessa possa averci inesorabilmente traditi.
Jack Nicholson - probabilmente in quella che è stata la sua prova più importante e significativa, anche oltre il Jack Torrance del successivo Shining -, vincitore dell'Oscar come miglior attore, porta sullo schermo la volontà ribollente di uno dei personaggi più carismatici, caotici ed affascinanti del Cinema USA anni settanta e non solo, protagonista di una pellicola che è una sorta di compilation di scene cult una dietro l'altra, tutte supportate da un cast in forma smagliante e dal feeling pressochè perfetto, dall'incredibile Louise Fletcher nel ruolo della glaciale capo infermiera Ratched al nutrito gruppo di matti che McMurphy/Nicholson si ritrova a guidare e scuotere neanche ci trovassimo nel pieno di un'antica rivolta degli schiavi.
Il crescendo del conflitto tra il criminale e le istituzioni assume risvolti che passano dalla commedia nera - i dialoghi con il direttore del centro e gli psicologi, la splendida gita clandestina in barca - al dramma profondo - il crescendo finale, gli scontri ed i drammi personali analizzati nel corso delle sedute di gruppo - senza risparmiarsi anche un'efficace dose di epica, che passa dalla partita di basket alla cronaca "televisiva" del match di baseball così ardentemente voluto dai pazienti - un pezzo di bravura dell'istrionico Jack a dir poco strepitoso - e conduce il pubblico ad una chiusura commovente e da brividi, con quei "mi sento forte come una montagna" e "ti porto con me" pronunciati da Bromden e pronti a finire dritti dritti al cuore di qualsiasi spettatore.
Forman, da par suo, dirige con un equilibrio da manuale, evitando di calcare troppo la mano e lasciando agli interpreti lo spazio necessario affinchè siano gli stessi a raccontare la storia soprattutto dal punto di vista emotivo, trasformando quello che, sulla carta, è di fatto un film sull'attesa - di un giudizio, una valutazione, una boccata d'aria che riporti la pace in una mente turbata - in un continuo corto circuito di pancia e cuore in grado di mostrare come e quanto, a volte, siano necessari portatori di distruzione nello stile di McMurphy affinchè le cose possano cambiare, fosse anche per un solo uomo, e a prescindere dal prezzo che una crescita come quella del curioso gruppo di pazienti protagonisti di Qualcuno volò sul nido del cuculo affronta per mano del vecchio Randall.
Così, dalla presa di coscienza di una situazione che per alcuni è volontaria - il giovane Billy, il vecchio Cheswick - e per altri un lento abbandono - come per il già citato Bromden -, assistiamo ad una rinascita che neppure il pugno di ferro della Ratched, l'elettroshock o peggio potranno davvero tenere a freno, e che tocca il suo vertice nella risata liberatoria di Taber a celebrare la nuova libertà conquistata un pezzo alla volta fino a quella corsa verso l'orizzonte ed un Canada che non è più soltanto il sogno di un matto, ma un barbarico YAWP che nessuna capo infermiera, istituzione o legge potrà tenere incatenato.
Perchè uomini come McMurphy, vincenti oppure no, distrutti in un colpo o un passo alla volta da un sistema che non potrà mai digerirli, sono l'ossigeno del nostro mondo di regole e medicine addolcite da un succo di frutta, sigarette razionate o una prigione più pericolosa di qualsiasi carcere o istituto, quella della nostra psiche: i Randall che incrociano la nostra strada sono la benzina per il motore dell'esistenza.
Questo a meno di non esserlo a nostra volta.
In quel caso, vacca troia, che si allarghino le spalle e ci si prepari al peggio, perchè a loro non basterà mai nulla fino a quando non verremo schiacciati: ma quello che è certo, e che ce ne andremo sempre e comunque con il botto, e lasciando un segno, una traccia, una cicatrice, una macchia indelebile sulle loro belle divise immacolate.
MrFord
"Aldol darkene triptizol noan anasclerolvalitran serpax vatran
psycoton seranase liserdol felison flunox controlquilibrex e lexotan."Subsonica - "Depre" -

Partecipano follemente e forti come una montagna al Jack Nicholson Day:
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