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Quale è il vero voto utile?

Creato il 26 febbraio 2013 da Silvanascricci @silvanascricci

Forse è il caso di smettere di dire che se si perde è colpa degli elettori.

Una particina di responsabilità sta anche nell’ignoranza dei votanti, ma la responsabilità maggiore è di chi si propone.

Vuoi perchè non hai saputo spiegarti, vuoi perchè non hai nulla da spiegare o forse perchè quello che pretendi l’hai buttato via già tante volte.

La fiducia, la credibilità te la devi conquistare prima, non chiederla, sempre, acriticamente al momento del voto.

Ho votato a sinistra tutta la mia vita, il PCI prima e il PD dopo; questa volta ho detto no.

Non voglio e non posso più farmi prendere per i fondelli dal mio partito.

Ritengo che il mio non voto al PD sia stato il vero voto utile; utile al mio partito perchè capisca, una volta per tutte che non ha credibilità a fondo perduto.

Prima capisce cosa è successo e perchè ha preso una legnata bestiale dal movimento a 5 stelle e meglio è.

Per il suo e nostro bene.

Non ripeta l’errore che ha fatto con la lega più di vent’anni fa.

Allora perse tutto il voto operaio, ora rischia di perdere tutto il voto giovanile, informato ed informatico.

Non si può sentire il discorso di Fassino: “facciano un partito e poi vediamo quanti voti prendono”….l’abbiamo visto, Fassino, cazzo se l’abbiamo visto.

Non sputiamo sul voto di una massa impressionante di gente che chiede, fondamentalmente, onestà e trasparenza.

Non facciamo gli arroganti considerandoli dei celebrolesi che si fanno infinocchiare; non chiamiamoli con schifo “grillusconi”; se pensiamo che abbiano votato nel verso sbagliato, convinciamoli; portiamoli a pensare che il PD sia il partito che cercano.

Sputarci sopra non serve a nulla, solo a sembrare arroganti.

Però tutto questo bisogna farlo prima delle elezioni, magari spendere il tempo nelle sezioni anzichè nelle fondazioni, usare la rete come dio comanda anzichè le banche.

Ma sopra ogni cosa non bisogna solo essere onesti, bisogna anche sembrarlo; e dopo il Monte dei Paschi non solo non lo sembriamo, ma temo non siamo neppure.

Quello che viene perdonato a destra non verrà mai perdonato a sinistra, e trovo che sia giustissimo così.

Come non si perdona più la mancata legge sul conflitto di interessi, non si perdona di avere, in fondo, accettato la porcellum che, ipocritamente, si pensava tornasse a buon conto; l’ondeggiare continuo tra centro e sinistra.

Adesso serriamo i ranghi, cerchiamo un accordo con il M5S che è meno lontano di quanto non sembri (e moltissimi voti dal PD sono finiti lì, ma sono anche pronti a tornare).

E sopra ogni cosa evitiamo con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la testa di fare, o anche solo di avere la tentazione di fare un governo con la destra e con Berlusconi.

Quella sarebbe la sola, vera unione contro natura.

Quella sarebbe la sola, unica cosa che non mi farebbe mai più tornare a casa.



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