Recentemente, ad un convegno mi è stato affidato il compito di fornire una panoramica su quadro legislativo e normativa volontaria sul risparmio energetico.
La normativa volontaria è quell’insieme di standard e norme tecniche, all’osservazione delle quali non si è tenuti in modo vincolante. Nel percorso del mio speech, ho abbordato la normativa volontaria con queste due vignette (in ordinata la riduzione dei costi, in ascissa gli anni) alle quali faccio ormai affezionato ricorso:
In realtà, nel titolo della prima figurina a “puramente ingegneristico” ho sostituto, “tradizionale”: “guarda, io stimo io gli ingegneri, ma so anche quanto siano suscettibili” è stato il consiglio che ho ritenuto saggio seguire anche se, forse proprio facendo parte della categoria, mi sentivo più autorizzato a lanciare la provocazione.
Ma andiamo alle due vignette:
1. Nella prima si coglie un’attenzione solo estemporanea alla riduzione dei consumi: i due malcapitati sulle montagne russe del risparmio energetico agiscono sentendosi in qualche modo gravati da un’incombenza accessoria. Non serve essere un profeta per prevedere, nel giro di qualche tempo, un nuovo peggioramento e conseguente “altro giro altra corsa” sulle montagne russe.
2. Nella seconda vignetta invece, dopo i primi risultati, si prosegue nell’evidenziazione continua di progetti di miglioramento, che ormai diventa processo fisiologico.
Insomma, quanto non ci si deve stancare di sottolineare è che la tecnologia da sola ha dei limiti notevoli. Possedere un proprio Sistema di Gestione dell’Energia (SGE) significa cogliere appieno le opportunità rese disponibili dalla tecnologia, la conoscenza della quale da sola non può bastare. Solo grazie ad un SGE ben congegnato si riuscirà efficacemente a:
• organizzare il miglioramento continuo delle prestazioni energetiche
• monitorare ed elaborare i risultati degli interventi attuati
• diffondere tra il personale di tutti i livelli la cultura dell’efficienza energetica
In pratica, il motto con cui procedere dovrebbe essere “l’efficienza energetica è un viaggio, non una destinazione”;
Ad essere sofisti, anche gli omini della prima vignetta agiscono “secondo un sistema”. Ma che questo sistema abbia i requisiti per ottenere risultati positivi è sicuramente discutibile.
Quali sono i requisiti di un SGE efficace (quello che è rappresentato nella seconda vignetta sembra esistere)?
Il riferimento attuale in materia è la norma ISO UNI CEI EN 50001.
Interessante notare che tale norma procede considerando l’implementazione, come le altre norme relative ai sistemi di gestione, del noto schema Plan Do Check Act, o ciclo di Deming.
La norma - è molto importante sottolinearlo - si rivolge testualmente “a qualunque organizzazione che desideri assicurarsi di essere conforme alla propria politica energetica”; come dire che, indipendentemente da tipo e taglia, qualunque organizzazione dovrebbe utilizzare la ISO UN EN 50001.
E la faccenda qui si fa interessante, dato che esistono norme simili per definire i requisiti di ciascuno dei principali elementi di una gestione energetica:
• fornitori di servizi energetici,
• servizi energetici,
• professionalità individuali,
• metodologie di misura dei risparmi energetici
• benchmarking delle prestazioni energetiche
• auditing.
Mi riprometto di parlarne a breve, con un pezzo sull’impianto normativo ormai esistente. Intanto, per qualche approfondimento sulla ISO 50001 e sulla gestione sistematica dell’energia, fate click qui.
Alla prossima
e.