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Quale sistema operativo?

Creato il 12 marzo 2011 da Mdeconca
The Microsoft sign at the entrance of the Germ...

Image via Wikipedia

Sto guardandomi intorno per capire quale sistema operativo utilizzare in un nuovo computer.
Ormai siamo abituati a Windows, siamo abituati alle sue finestrelle, siamo suoi ‘schiavi. Ma esiste un’altra via, quella della scelta autonoma: le strade della tecnologia si stanno spianando verso un nuovo software operativo, Ubuntu.

Com’è fatto? L’agile guida online permette di scoprire i principali vantaggi di un linguaggio semplice, intuitivo ed economico. Attualmente l’ho istallato come alternativa al mio WinXP. Superata la fase di sperimentazione valuterò se metterlo definitivamente sulla mia macchina.

Per chi vuole saperne di più ho trovato un blog interamente dedicato a Ubuntu dal quale ho estratto due articoli:

Passare a Ubuntu # 10 – Fa bene all’italia 1/2

Se usi software libero, ottieni un risparmio doppio. Supponiamo che acquisti il software che ti serve per utilizzare il computer, tu penserai di avere speso 1.000 euro, ossia il costo dei programmi. In realtà le cose non stanno così. Vediamo perché. Microsoft è un’azienda USA e il suo successo giova molto all’economia americana. Ma, se non vivi in America, quando acquisti software proprietario (come Windows, Microsoft Office, ecc..), circa il 70% del denaro va all’estero, quel denaro lascia il tuo Paese. Questo vale a maggior ragione per la pubblica amministrazione, che gestisce denaro pubblico. Se lo Stato spende 1.000 euro, che restano in Italia, avrà fatto un buon investimento, infatti, restando nella nazione ridurranno la disoccupazione ed aumenteranno la ricchezza della popolazione. Significherà, conseguentemente, risparmio per aiuti sociali, per cassa integrazione, e via dicendo. Anzi quei soldi ritorneranno, in parte, allo Stato, sotto forma di tasse, in quanto avevano prodotto lavoro e ricchezza. Se invece i 1.000 euro vanno all’estero, allora la spesa è doppia perché, quei soldi, sono improduttivi e lo Stato avrà bisogno di reperire altrettanto denaro per gli investimenti prima mancati. Quindi oltre il danno, anche la beffa. In definitiva, il software sarà costato non 1.000, ma 1.700 euro. Qualcuno potrebbe dire: ..ma io non sono mica lo Stato. Sbagliato, lo Stato prende i soldi proprio da te, sotto forma di tasse, quindi pagherai anche tu quei soldi volati via e non investiti in Italia. [continua]

Passare a Ubuntu # 10 – Fa bene all’italia 2/2

Nella maggior parte dei negozi che vendono computer, siamo obbligati a comprare… e ripeto… a comprare… insieme al computer, pure una licenza Microsoft. Questo, anche se poi a casa io ci voglio installare un altro sistema operativo, ad esempio GNU/Linux. Perché non posso scegliere? Possibile che, ogni volta che compro un rasoio devo per forza comprarmi anche una schiuma da barba di una specifica marca? … E se sono allergico a quella marca di schiuma? Ottenere il rimborso per una licenza windows non utilizzata,  non è cosa facile. Intanto la situazione è peggiorata visto che alcuni rivenditori vincolano la vendita del computer all’acquisto della licenza Microsoft. Questo è un atteggiamento vessatorio, direi più che “mafioso”, al confronto i boss mafiosi apparirebbero come angioletti innocenti. Tanto ovviamente limita la possibilità di risparmio ed annulla la libertà di scelta [continua]

E quindi? Magari alla fine sceglieremo di ritornare a Windows … però l’avremo fatto con coscienza!

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