Questa mattina abbiamo sottolineato all'attenzione dei lettori di Jambo Africa un cortometraggio di successo, opera del regista etiopico Zalalem Woldemariam , dal titolo "Lezare", che significa nella lingua locale "per oggi".
Ma in Etiopia non c'è una lingua unitaria anche se prevale il tigrino.
L'Etiopia e con essa il Corno d'Africa, infatti, è un autentico mosaico di popoli. E le diversità riguardano usi, costumi e quindi anche la lingua o meglio le lingue.
Volendo fare una divisione grossolana per gruppi linguistici possiamo parlare, a proposito dell'Etiopia e del Corno d'Africa in generale, del gruppo semitico, del gruppo cuscitico, del gruppo omotico e, infine, del gruppo nilo-sahariano.
Addentrandoci , quasi un po' all'Indiana Jones, possiamo dire che il gruppo semitico comprende gli amara, i tigrini, i tigré, i guraghe e altre popolazioni minori come gli argobba e gli harari. Mentre i gàfat del Goggiam sono stati assorbiti linguisticamente, ormai da più di un secolo, dagli amara.
Nel gruppo cuscitico troviamo invece i beni-amer e i bileni dell'Eritrea, gli agau, gli oromo i dancali, i sahò, i sidamo, i conso, i tsamai della valle dell' Uoitò, gli arboré del lago Stefania, i somali e ancora altre popolazioni minori.
La regione dell'Omo comprende i ghimirra, i dassanech, gamò, i caffini, i carò, gli uolaita, gli hamer, i dizi e altri minori.
Nel gruppo nilo-sahariano, così chiamato perché abita il Sahara centrale e la valle del Nilo, ci sono i nara e icunama dell'Eritrea, i gumùz, i beni shangùl, i berta, i nuer, gli agnuaa, i mejenghér, i mursi, i guangatom e i turkana.
Fanno eccezione i rashaida, che sono propriamente arabi e non "etiopici"(denominazione biblica per i popoli del Corno d'Africa) e i bantu della Somalia, che sono i discendenti degli schiavi neri razziati dagli arabi nell'Africa equatoriale.
Proprio un bel rompicapo, insomma , per chi volesse mettere ordine a questo puzzle e magari....imparare qualcuna di queste lingue !
Una cosa c'è da dire però, parola super-sperimentata di antropologi, di etnologi e anche di missionari, che se si vuole veramente conoscere un popolo ....è dalla lingua che bisogna partire.
Difficile per quanto essa sia...la lingua è l'anima di un popolo.
E se noi amiamo ciò cui andiamo incontro, non c'è alcuna via di scampo.
Da qui si evince appena.... sì la complessità di un contesto come l'Etiopia e il Corno d'Africa ma anche e sopratutto di tutta l'Africa, un continente, di cui noi europei sappiamo ancora veramente poco.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)