Ma dopo un anno di annunciate eccellenze agroalimentari non si sa ancora di cosa stiamo parlando e non c'è un solo giornale che si sia fatto la stessa domanda. Cosa si produce a Cremona di tanto straordinario? Eccellenze industriali ed etichette di multinazionali? Prodotti senza DOP e IGP? Mandorle e miele di altri mercati e cioccolato di burro di cacao del Brasile? Artigianato di piccole dimensioni o grandi labels? Agricoltura in crisi, zootecnia in ginocchio, povertà che morde lo stomaco a una percentuale di persone sempre più alta....ma perché questi laboratori di alta sicurezza quando in Italia di sicuro non c'è nemmeno un documento d'identità...? Coniugare il salame con due gocce di cultura ed un pizzico di turismo, suona come una ricetta di alta cucina ma il vecchio e buon Artusi che di eccellenze se ne intendeva l'avrebbe definita una brodaglia. Lui nel suo manuale avrebbe elencato tutti gli ingredienti, specificandone le dosi, perché tutti gli amanti della buona tavola potessero provarla in casa e personalizzarla, facendola propria. Così un piatto diventa tipico del territorio perché servito sulla tavola di tutte le famiglie che lì riconoscono le proprie radici. Ma in queste eccellenze misteriose chi si riconosce?
Claudia MariaRita Cremonesi
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