Archeologia visiva.
Insomma, di roba di almeno 15 anni fa.
Mettendo a posto la mia piccola “biblioteca storica” (ovvero l’antro oscuro in cui sono conservati tutti i libri e i saggi di storia) mi è ricapitato tra le mani “Storia Antica e Medievale volume I”, ovvero il testo che utilizzavo in IV Ginnasio.
Ma qui occorre una premessa.
“Storia Antica e Medievale volume I” è un testo a cui tengo molto, con una storia particolare: le professoresse – soprattutto quella che avevamo in V Ginnasio – non riuscivano ad usarlo perché lo ritenevano troppo difficile (ovviamente noi dovevamo studiarci comunque sopra). Io personalmente con quel tomo non ho mai avuto problemi, e anzi, l’ho usato pure per preparare alcuni esami universitari. A ben vedere, col senno di poi, le professoresse non avevano proprio torto: quel testo era una riduzione di una serie di testi universitari che avrei dovuto studiare qualche anno più tardi, ad opera di alcuni dei miei professori (tra cui uno dei miei relatori della tesi).
Insomma, tutti i paragrafi e i capitoli che lo componevano erano copia/incollati da testi specialistici. Me ne accorsi preparando l’esame di Storia Romana, in cui mi sembrava di aver già letto le stesse identiche cose.
Ad ogni modo: all’interno di quel tomaccio sono conservati dei veri e propri reperti archeologici, che testimoniano il principio della mia passione nei confronti della polemologia antica.
Sapete che sono cresciuto a pane e Omero, le civiltà antiche le ho sempre adorate, ma credo che la mia curiosità nei confronti dell’arte della guerra nel mondo antico sia nata proprio in quegli anni.
Storia Antica e Medievale si soffermava molto spesso sulle cause socio/politiche che portavano poi a questo o a quel conflitto, spiegando tutto nel dettaglio (essendo estrapolato da testi specialistici non poteva essere altrimenti). Se le Guerre Persiane occupano un posto speciale nel mio cuore, la Seconda Guerra Punica è il conflitto che mi è sempre piaciuto di più in assoluto, e di tutta la Storia dell’Umana Umanità*.
Il volume del Ginnasio non parlava di tecnica, tattica e strategia militare, non si soffermava sui comparti bellici, ma un’idea di come alcune battaglie si fossero svolte riuscivo già a farmela. Ecco allora che, quando studiavo, mi ritrovavo a scarabocchiare veri e propri schemi di battaglia.
Certo, non avevo la più pallida idea che i Greci a Maratona potevano contare solo sugli opliti (e infatti io ci ho disegnato pure gli arcieri – che volete? Internetto non esisteva, e in biblioteca si trovava ancora poco), il disegno è assolutamente sballato e inventato, ma mi ero fatto già un’idea più o meno precisa di come Milziade avesse operato dal punto di vista tattico per accerchiare con la splendida "tenaglia" i Persiani. E poi, con questi disegnucci, mi divertivo un mondo. Ricordo ancora quando lessi per la prima volta di Leonida e dei suoi Trecento spartani, fu una cosa che mi colpì tantissimo.
L’apoteosi di quei disegni, però, si raggiunge (per l’appunto), con la Seconda Guerra Punica, e un totale revisionismo storico in salsa fanta/ucronica.
Di fronte alle mura(?) di Zama, Annibale e Scipione si danno battaglia. Annibale col suo temibile CartAnnibale Tank fronteggia i romani, mentre Scipione giunge dall’alto col suo velivolo stealth. Spiccano, in tutto questo, una serie di accessori secondari che ben descrivono in pieno la mia adolescenza. L’amore per la Storia (evvabbè); un sole sorridente e una cacchetta in pieno stile Dottor Slum & Arale; Goku sulla nuvoletta; un chiaro stile “dragonballesco” nei disegni; le formiche che portano la birra Bud a casa, nella loro tana; Batman. Le facce di Annibale e Scipione naturalmente erano ispirate alle statue più famose che ritraggono i due condottieri, mentre la terza ruota motrice del CartAnnibale Tank è un “divieto”, sul quale è raffigurata una colonna rostrata (questa) che celebra la vittoria navale dei romani sui cartaginesi a Milazzo.
Insomma, già da fanciullo avevo passioni malsane…
Ps: sì, col titolo oggi vi ho trollato malamente. Pensavate parlassimo di fumetti, vero?
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*Mica ho scritto una tesi sull'arte della guerra nel mondo greco antico e una sull'evoluzione della tattica e della strategia dell'esercito romano a seguito dell'invasione di Annibale per niente...