Quando c'era Berlinguer, regia di Walter Veltroni

Creato il 16 gennaio 2015 da Frufru @frufru_90
Ci risiamo: abbiamo davanti a noi ancora settimane dense dense di politica. Può darsi che quest'anno il lavoro mi terrà lontana da Mentana nei giorni dell'elezione del nuovo Presidente della Repubblica e la cosa, in un certo senso, mi dispiace un po'. Non sono ironica. Non ho grandi aspettative al momento, visto come stanno andando le cose ultimamente, però non sia mai che avvenga il colpo di scena. E potrei non viverlo in diretta quest'anno. Anche nel mio blog oggi parlo di politica, cosa che vorrei tornare a fare ogni tanto, perché odio nel profondo quest'apatia e superficialità che mi hanno colpita dall'avvento di Renzi.
Oggi nel blog, a essere precisa, parlo di un uomo che ha fatto della politica la Politica, con la P maiuscola.
Da quando ho letto Il desiderio di essere come tutti avevo proprio voglia di vedere questo documentario di Veltroni, documentario che racconta l'impronta che Berlinguer ha dato (o ha tentato di dare) alla politica italiana negli anni di piombo degli anni '70. Volevo vederlo per capire di più quell'uomo timido ed esile che ha saputo smuovere tutto un popolo, facendolo credere in un sogno.
Quello che ho capito del politico Berlinguer è che fosse coerente, ma anche lungimirante, che non volesse solo farsi portavoce di una bellissima opposizione, ma che mirasse a un compromesso per il governo.  Ho capito che il suo era un comunismo atipico e che per questo il PCI era isolato: troppo filoamericano per i sovietici, troppo filosovietico per gli americani.  Ho capito che era coraggioso, che chiunque al suo posto forse non avrebbe detto a Mosca, durante i festeggiamenti per l'anniversario della rivoluzione d'ottobre, che la democrazia era un valore universale. Ho capito che la notte in cui Berlinguer si è affacciato a una folla festante dichiarando che un elettore su tre votava comunista è stata l'ultima vera festa dei veri comunisti.  Ho capito che Berlinguer è morto la prima volta insieme a Moro.
A seguire, in modo molto schematico, quello che mi ha colpito di più durante la visione.
• L'inizio. Se l'avessero chiesto a me, così a bruciapelo, chi è Berlinguer, avrei risposto come ha risposto uno degli intervistati: Berlinguer? Il segretario del PCI. Ma è una domanda seria? Dai, lo sanno tutti chi è Berlinguer. Ah no? Davvero qualcuno non lo sa? Ebbene sì. L'inizio del documentario mostra diversi giovani che tentano di arrampicarsi sugli specchi producendo risposte alquanto bizzarre. Eccone alcune:
  1. non lo so, non l'ho studiato a scuola: è colpa del sistema;
  2. è francese...il nome Berlinguer...;
  3. uno scrittore;
  4. un politico? di destra? conosciuto per...aver fatto tante guerre? No? Una? Ah, la bomba!;
  5. no, non collego niente, mi dispiace.
• Un pensiero: la memoria va aumentata. 
Tutto quello che hai visto ricordalo, perché tutto quello che dimentichi ritorna a volare nel vento.
• Come parla di Berlinguer Jovanotti, lo descrive come un uomo timido, con le ossa piccole e i vestiti che sembravano sempre grandi. Non esistono più italiani come lui, neanche nella corporatura, sostiene sempre Jovanotti.
• Un pensiero di Enzo Biagi:
Era convinto che senza morale non si fa politica e che se le due cose non coincidono si va verso il disastro. Ed è così.
• Una canzone di Gino Paoli, Addio. • Un pensiero di Natalia Ginzburg:
Nel momento in cui Berlinguer moriva ci siamo accorti che ognuno di noi aveva con lui un rapporto personale, fiducioso e confidenziale, anche se ci eravamo limitati ad ascoltarlo nella folla d'una piazza.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Piumini, gli idraulici e i versi sciolti

    Prezioso, introvabileTanti anni fa, così tanti che non ricordo nemmeno più quanti, quando le scuole avevano personale, ore a disposizione, e qualche soldo per... Leggere il seguito

    Il 29 giugno 2015 da   Annalife
    CULTURA, LIBRI
  • Gantcho: un ponte fra lirica e musica moderna

    Gantcho Boyadjiev nasce a Sofia, in Bulgaria, nel 1971 e, fin dall’infanzia, sviluppa la sua passione per la musica che, in seguito, si trasformerà in vera e... Leggere il seguito

    Il 29 giugno 2015 da   Thoth
    CULTURA
  • Quando i colombi scomparvero (da SLB)

    Da oggi i Librisonoviaggi si apre anche alle parole (alle letture, ai viaggi, ai consigli... ) di qualche buon amico. A cominciare è SLB.....Una piccola... Leggere il seguito

    Il 29 giugno 2015 da   Paciampi
    CULTURA, LIBRI
  • Lessico famigliare (Ginzburg)

    Natalia Ginzburg è una delle tante voci del panorama letterario italiano che vengono quasi ignorate nella trattazione scolastica che, ovviamente, ha parecchi... Leggere il seguito

    Il 29 giugno 2015 da   Athenae Noctua
    CULTURA
  • Federica e Carla

    Lo scorso 25 giugno, Matteo Marchesini ha presentato il romanzo di Federica Iacobelli, Storia di Carla, pubblicato nella collana "I chiodi", da lui diretta per... Leggere il seguito

    Il 29 giugno 2015 da   Zazienews
    CULTURA, LETTERATURA PER RAGAZZI, LIBRI
  • I migliori tormentoni dell'estate 2015

    Condividi Dopo essere scesi negli inferi, e non per il caldo, con l'ascolto dei peggiori tormentoni dell'estate 2015, adesso tocca ai migliori. Leggere il seguito

    Il 26 giugno 2015 da   Cannibal Kid
    CULTURA