Quando Dondi se la prende con “quelli che fanno le canottiere”

Creato il 23 giugno 2012 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Da Repubblica.it, di Massimo Calandri

Che è successo, presidente?
“E’ successo che nella vita ci vuole coraggio. A certe condizioni ero disposto ad andare avanti. Ma così, no. Ci pensavo da un po’, anche se fino all’ultimo ero pronto a ricandidarmi. Però poi ho messo il cuore da parte. Basta. Per me la lealtà viene prima di tutto”.
La decisione è arrivata una settimana dopo essere stato “sfiduciato” da Treviso, che presenterà un suo candidato. Magari Vittorio Munari, attuale direttore generale della Benetton Treviso. Paura di affrontare una nuova battaglia? 
“Battaglie ne ho fatte tante. Le ho sempre vinte. Ma non è una questione personale, c’è in ballo il futuro del movimento. Io non ho mai presentato delle candidature ‘contro’, non fa parte della mia cultura, rugbistica e sportiva. Non è il mio mondo, quello. E poi, non volevo dare l’impressione di quello con il culo appiccicato alla seggiola”.
Dopo Dondi il diluvio?
“Se si fa avanti qualcuno che può dare continuità, lo aiuto (Alfredo Gavazzi, il candidato della Fir, n. d. r.). Ma se tocca a uno di quello che fa le canottiere, allora no. Per carità, siamo in democrazia e ognuno ha diritto ad esprimere il proprio pensiero. C’è gente che ragiona in maniera più moderna e io forse appartengo a quei tipi all’antica. Pazienza. Rassegnatevi: da giocatore, da dirigente e da presidente, mi è sempre piaciuto giocare in maniera pulita”. (…)


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