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Coppa del mondo di sci 2013/2014: valgardena e val badia a svindal, guay e hirscher

Creato il 22 dicembre 2013 da Postpopuli @PostPopuli

di Nicola Pucci

La Coppa del Mondo di sci 2013/2014 entra nel vivo. Detto dell’interludio di Courchevel, lo slalom femminile di martedì, che ha regalato alla straordinaria Marlies Schild il successo numero 34 ad affiancare Vreni Schneider come donna più vincente della storia tra i pali stretti, ci trasferiamo sulle nevi della Valgardena con i ragazzi e a Val d’Isere con le sciatrici.

svindal COPPA DEL MONDO DI SCI 2013/2014: VALGARDENA E VAL BADIA A SVINDAL, GUAY E HIRSCHER

Svindal in supergigante – da repubblica.it

Il lungo week-end sulla Saslong si apre col supergigante maschile, terzo della stagione, e Svindal, scottato dal 7°posto di Beaver Creek, rinnova l’appuntamento con la vittoria anticipando di 58centesimi il canadese Jan Hudec. Gli azzurri sono stavolta assenti dalle prime posizioni, con Paris fermo per la botta al polpaccio sinistro rimediata nella prova di discesa libera, Fill fuori gara sull’ultimo salto con un gran tempo parziale, Heel a ridosso dei dieci migliori, Innerhofer al nono posto ma lontano dal podio, occupato sul gradino più basso dal francese Theaux. Il trionfo batte bandiera norvegese, pronostico rispettato.

Marianne Abderhalden, sposata Kaufmann, è un nome che dirà poco al grande pubblico dello sport sulla neve ma sulla Oreiller-Killy, col numero 12, scende a valle velocissima nella discesa femminile del sabato mattina e per 58centesimi scavalca l’austriaca del futuro, Cornelia Huetter. La gara, ahimè, subisce due lunghe interruzioni per le cadute di Marchand e Cook, e quando al cancelletto di partenza son chiamate le migliori le condizioni della neve sono cambiate quanto basta per sconvolgere i valori in pista. Tina Weirather è tra le più in forma del momento ma resta abbondantemente dietro, Tina Maze lascia 29centesimi di margine ma è Lindsey, l’immensa Vonn, che fa temere uscendo al terzo intermedio con le mani sul ginocchio che l’ha tenuta fuori a lungo dalle competizioni. Niente di grave parrebbe, nel frattempo Riesch e Gut, le favorite, accusano distacchi importanti mentre Elena Fanchini, miglior freccia dell’arco azzurro, cade e dice addio ai sogni di gloria. Per la ventottenne svizzera di Krinau è il primo hurrà in carriera, sorpresona.

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Erik Guay in discesa – da eurosport.com

La valanga azzurra della velocità celebra il rito della discesa libera sulle gobbe della Saslong senza la sua punta di diamante, Dominik Paris, che risenta della botta in prova e si risparmia in attesa della gara di Bormio dove un anno fa ottenne la prima vittoria in carriera. Heel e Fill guidano la pattuglia tricolore e si issano al comando con il canadese Hudec nel mezzo, tocca al norvegese Kjetil Jansrud che disegna bene le curve, ha due missili sotto i piedi e con 1minuto 56secondi 77centesimi alza l’asticella. Il numero uno, il connazionale Svindal, chiude ad un soffio, 17centesimi di troppo, tra i due scandinavi un altro francese, Johan Clarey come il giorno prima Theaux in supergigante, trova posto sul podio, terzo. Ma c’è un campione nordamericano, Erik Guay, canadese volante che è pur sempre campione del mondo di discesa a Garmisch 2011, che a metà strada ha quasi un secondo di ritardo ma pennella da fenomeno vero le curve al Ciaslat, recupera miracolosamente e guadagna il comando con 12centesimi di vantaggio. Come ventiquattro ore prima: un canadese, un norvegese e un francese sul podio. Pare una barzelletta.

Il gigante maschile sulla Gran Risa in Alta Badia è l’appuntamento classico che anticipa il Natale e vincere su questo pendio nervoso e impegnativo dà lustro alla carriera. Tre tenori hanno una marcia in più, tra le porte larghe: Hirscher, Pinturault e Ligety, che in quest’ordine chiudono la prima manche lasciando la concorrenza a distanza di sicurezza. Tra loro Manfred Moelgg, regolare, senza sbavature, che chiude sesto con un disavanzo di 1secondo 10centesimi. Si decide nel secondo round, Moelgg scivola indietro e per oggi l’Italia deve accontentarsi del suo misero sedicesimo posto, la triade tedesca Luitz-Neureuther-Dopfer si sbatte ma non sale sul podio, territorio per Hirscher che bissa il successo di sette giorni prima a Val d’Isere e Pinturault che anticipa Ligety, re della specialità spodestato.

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Tina Weirather in gigante – eurosport.com

Mai come quest’anno la Coppa del Mondo al femminile è incerta e ricca di colpi di scena. Tina Wierather è capoclassifica con un margine risicatissimo su Riesch, Gut e Fenninger e per la prima manche dello slalom gigante guida gli sci con meravigliosa destrezza piazzandosi al comando con distacchi sensibili sulle avversarie. Che fanno gruppetto in pochi centesimi, tra loro pure Brignone e Nadia Fanchini, e nella seconda discesa attaccano con decisione. Proprio Federica piazza l’acuto vincente, mostra il talento di cui madre natura l’ha dotata e con 2minuti 25secondi 21centesimi si guadagnerà il quarto posto. Gut e Pietilae, terza e seconda della prima manche, si invertono le posizioni e occupano due gradini del podio, su quello più alto sale anche stavolta Weirather, donna forte del momento. Semplicemente scatenata.

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