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Quando due gocce sembrano uno tsunami

Creato il 17 marzo 2011 da Lapulceonline

alluvione alessandriaQuella di ieri è stata indubbiamente una giornata ricca di disagi dovuti al maltempo. Campi allagati, strade chiuse, esondazioni, apprensione per i fiumi più grandi e meno grandi; in molti si son visti allagare il proprio cortile, i propri terreni, in alcuni casi anche la propria azienda. E non che quella di ieri fosse esattamente un’apocalisse, uno dei tanti tsunami che ormai siamo abituati a vedere in tv. Tutt’altro: rovesci sì intensi, ma che non dovrebbero costituire un problema per al sicurezza, soprattutto se si verificano in un Paese avanzato. Possibile che ogni volta che vengono giù due gocce l’intera provincia vada in apprensione per paura di una nuova, devastante alluvione?

Ieri, soprattutto nel pomeriggio, abbiamo visto tutti come un’acquazzone di “normale amministrazione” sia ancora capace di darci del filo da torcere e di coglierci più o meno impreparati: nel giro di poche ore molte zone sono letteralmente andate in tilt, le strade provinciali monferrine come la 55, la 60, la 73 e la 58 sono state chiuse a causa dell’esondazione del Grana e del Rotaldo, Valmadonna, Montecastello e Valle San Bartolomeo sono andate letteralmente a bagno, il casalese ha visto chiudersi sottopassi ed allagarsi zone industriali, ad Acqui Terme si è dovuto monitorare per mezza giornata un ponteggio sul Bormida che sembrava dover cedere da un momento all’altro a causa del flusso d’acqua. Insomma, una situazione di profondo “black out”, e tutto per quattro gocce.

Oggi dunque, nel giorno del dopo-crisi, il vero fiume in piena sono stati i cittadini e le associazioni, che- si direbbe giustamente- non hanno tardato ad accendere la polemica: troppi allagamenti, troppa disorganizzazione, troppa improvvisazione. Fermo restando che il lavoro di operatori e volontari sia stato più che apprezzato dalla popolazione, le responsabilità stanno “a monte”, come quasi sempre accade. ” Se i corsi d’acqua fossero gestiti in modo diverso e con più attenzione”, ha chiosato Emiliano Bracco, vicepresidente della Coldiretti, ” magari certi momenti critici non li vivremmo”. E della stessa opinione è stato Massimo Debernardi, del CALCA (Comitato Alluvionati Casalesi): ” Sono bastati due giorni per creare dei problemi.”, ha detto. ” Nel casalese abbiamo corsi d’acqua come il Rotardo e il Grana che ad ogni minima pioggia vanno in esondazione creando disastri in diverse abitazioni e al traffico. Non vengono puliti i fossi e non vengono calibrati nel modo giusto. Questo è il problema”.

Simili proteste sono venute anche dal sindaco di Occimiano, Ernesto Berra, e dal direttore di Arpa Alessandria, Alberto Maffiotti.


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