Quando è troppo è troppo! lotta dura al gabbiotto!

Creato il 15 maggio 2013 da Golemino

Veneziani 2.0 difendono la città a suon di post su Facebook

Il gabbiotto che vende souvenir all’ombra del Campanile di Piazza San Marco è un insulto. Uno scempio legalizzato in una delle città più belle del mondo. Un affronto alla pazienza dei veneziani.

La protesta non si è fatta attendere e adesso è guerra aperta sui social network

Mentre Legambiente propone al Governo una Legge sulla Bellezza per la tutela del paesaggio italiano, per la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e ambientale del territorio, a Venezia, in Piazza San Marco, sotto il Campanile, da un giorno all’altro spunta il gabbiotto.

Non è stata trovata parola migliore per rendere l’idea di quel container di vetro ed alluminio parassita del Campanile. Un prefabbricato da utilizzare per gli stand delle fiere campionarie che è stato messo in bella mostra nel salotto a cielo aperto più bello del mondo.

Il “mostro”, oltre ad essere esteticamente discutibile, si nutre di acqua ed elettricità in modo alquanto fantasioso: una canna giallo canarino, che corre lungo tutti i lati del muro come un serpente che si avvinghia, porta l’acqua dall’entrata posizionata sull’altra facciata del campanile fino al gabbiotto; l’elettricità invece viene dall’alto, da un cavo che pende da una finestra.

Un’ultima considerazione va fatta sulla merce venduta. Sugli scaffali sono disposti ordinatamente oggetti rari a Venezia, originali, mai visti: souvenir.

Sicuramente si tratta di uno scherzo fuori stagione. In una città così attenta al decoro, alla tutela dei beni architettonici, nella quale vigono regole ferree che dettano perfino il design dei campanelli del citofono, chi ha autorizzato questa porcheria? Il Comune.

Ebbene si. Vela, azienda partecipata del Comune di Venezia, ha avuto l’idea, l’amministrazione comunale ha pensato fosse una bellissima idea e la soprintendenza ha confermato che era un’ottima idea quella di “abbellire la Piazza” con un utilissimo gabbiotto. Ma nemmeno l’utilità è giustificata visto che a pochi metri è presente un ufficio APT che offre gli stessi servizi.

Con queste premesse si è diffusa sul web la protesta. Post con fotomontaggi del gabbiotto davanti ai monumenti più famosi del mondo, articoli con aggiornamenti in tempo reale sulle informazioni diffuse dai media e provocatorie petizioni per l’abbattimento del Campanile (che abbruttisce e copre il gabbiotto), hanno raccolto in pochi giorni più di 5000 “mi piace”.

La disapprovazione è stata troppo rumorosa per rimanere inascoltata, le risposte date dai responsabili troppo poco credibili. Il gabbiotto deve essere rimosso e, se non se ne occuperà il Comune, ci penserà la provvidenza divina con la prossima acqua alta. 



Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :