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Quando eravamo stanchi delle solite storie arrivarono Fiore e cronopio

Da Mercedescoach

Siamo a luglio a Milano, in vacanza dalla scuola da un mese, e la prosa dei fratelli Grimm dopo un anno di racconti serali ormai ci ha stomacato. E così oggi prima di accompagnare le mie bimbe a letto ho preso dalla libreria Storie di cronopios e di famas, un libro bambino del findelmondano Julio Cortázar, cioè, un libro che sembra piccolo per le dimensioni ma è fatto d'infinito. E mi sono lanciata con Istruzioni per salire le sale, Gli orologi, e altri a seguire.

Non è stato scritto per il pubblico infantile, per cui ci sono parole complicate, frasi lunghe, e temevo di annoiarle, per quanto io mi stessi divertendo. Infatti la più piccola che ha due anni si addormentò. Ma le altre due hanno ascoltato con occhi grandi, hanno riso di gusto in certi passaggi, e si sono identificate con i cronopios più che con i famas e le speranze. Mentre raccontavo sentivo che a Cortázar, quel gran cronopio, gli sarebbe piaciuta molto quella scena.

Abbiamo chiuso la serata con Fiore e cronopio, racconto breve, poetico, paradigma dell'empatia e dell'amore senza pretese. Eccolo qui, ve lo regalo, buona notte e sogni d'oro popolati da cronopios.

Fiore e cronopio Un cronopio trova un fiore solitario in mezzo ai campi. Sta per strapparlo, ma pensa che sia una crudeltà inutile e gli si inginocchia accanto e ci gioca allegramente: vale a dire gli accarezza i petali, gli soffia perché balli, ronza come un'ape, ne annusa il profumo e infine si corica sotto il fiore e si addormenta avvolto in una grande pace. Il fiore pensa:" E' come un fiore".

tratto da Storie di cronopios e di famas, Julio Cortázar


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