Le dimissioni di Silvio Berlusconi sono appena giunte, ufficiali, e almeno mezza nazione festeggia come in un rarissimo capodanno fuori stagione. Ma che cosa faranno, ora che non c'è più lui? Lui che è stato il loro unico pensiero per tutti questi anni. Lui che è stato il catalizzatore, se non di tutte, almeno di una grandissima parte delle loro energie. Come impiegheranno adesso tutto quel tempo e quelle forze intellettuali ed emotive, che fino a ieri erano riservate a lui?Il trasloco di Silvio Berlusconi da Palazzo Chigi è cominciato e colonne di auto blu si allontanano alla spicciolata portandosi via i loro vetri scuri, e almeno mezza nazione si sente sospesa, perduta, disoccupata. Come quando concludi un lavoro che ti ha succhiato via l'anima per anni e anni e anni. E poi un giorno ti ritrovi a casa, quel lavoro finito, sai che non dovrai pensarci mai più, e ti guardi allo specchio con la bocca aperta e quella strana sensazione addosso di irrealtà, vibrante dentro una via di mezzo tra una vertigine e un risveglio improvviso da uno strano sogno (incubo?), e non puoi fare a meno di chiederti: «E cosa cazzo faccio adesso?».
A dispetto dei libri che ci scriverà sopra Bruno Vespa, il ricordo di Silvio Berlusconi presto o tardi sbiadirà, e per questo c'è da giurare che i suoi più acerrimi nemici, coloro che l'hanno osteggiato, combattuto, insultato, criticato, avversato con tutti loro stessi, prima o poi si sentiranno privati di qualcosa, se non finiti, distrutti, svuotati. Perché la loro battaglia, una battaglia di quelle proporzioni, combattuta con così tanto ardore e così a lungo, così viscerale, finisce sempre per autoreferenziarsi e diventare prima di ogni altra cosa realizzazione di se stessa.
Il nome di Silvio Berlusconi sparirà dai giornali, un giorno o l'altro, perché anche le più ardite finzioni tricologiche nulla possono contro il vento dell'entropia che rende calvi i teschi. E sarà in quell'esatto momento che, affermano gli studi di settore, nascerà un nuovo mercato formato da tutte quelle migliaia di persone dovranno trovarsi qualcos'altro da fare per occupare i propri pensieri e il proprio tempo libero. A tale proposito in Mediaset starebbero già studiando alcuni kit per la costruzione di televisori in bottiglia («Funzionano davvero!»), e le Bunghine, serie di riproduzioni in scala 1:10, da collezione, di Ruby, Nicole e le altre, precise in ogni dettaglio, in puro silicone anallergico, anche in versione gonfiabile («Mugolano davvero!»). Tutto, naturalmente, in comode uscite settimanali. Dovrà pur integrarla, la pensione da parlamentare, no?


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