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Quando gli ebook si considerano un nemico

Da Anima Di Carta

Quando gli ebook si considerano un nemico

Ecco il vero problema della scomparsa della carta...
come si educheranno i cuccioli senza giornali?!
Qui la fonte della vignetta

Di solito le disquisizioni intorno all'argomento "è meglio un libro cartaceo o uno elettronico" le trovo inutili e anche un po' noiose. Di recente, però, ha colpito la mia attenzione un articolo di un editore che faceva in conti in tasca a se stesso a proposito degli ebook, nell'intento di dimostrare quanto la vendita dei libri digitali non convenisse rispetto a quelli di carta.
Il discorso va da una parte a toccare un nervo scoperto per me, perché quando tempo fa chiesi alla casa editrice del mio romanzo di farne un ebook mi fu risposto di no, in quanto avrebbe fatto concorrenza al cartaceo. Dall'altra mi fa riflettere più ad ampio raggio su quanto ridicole e miopi siano certe logiche di noi esseri umani quando tentiamo di andare contro l'inevitabile (e giusto) progresso.
Disquisire sul fascino della carta assomiglia un po' al sostenere che le candele creano atmosfera e le lampadine emanano una luce fredda. Essendo cresciuta in un'epoca in cui il libro elettronico era fantascienza pura, non posso che ammettere che la carta ha il suo fascino e i suoi pregi, ma un ebook, comunque la si metta, è innegabilmente un prodotto rivoluzionario. Nonostante ciò, ho l'impressione che molti editori guardino ancora al digitale come un nemico da combattere o almeno da schivare, tanto è che l'atteggiamento che assumono spesso è quello di rintanarsi nella roccaforte del cartaceo, convinti che prima o poi l'assedio finirà.
Sono in tanti a considerare l'ebook una dannosa concorrenza rispetto alla carta, ovviamente da un punto di vista economico. Per il momento, quindi, nel nome di un maggiore guadagno si evita di produrre ebook. Questa scelta però a lungo andare avrà delle conseguenze, perché la gente tenderà sempre più a privilegiare l'acquisto di un prodotto che costa meno e che è molto comodo da acquistare e leggere. Inoltre, questa filosofia non dà alcuna importanza a un fattore che invece dovrebbe averne: la diffusione di un libro. Anche se è vero che un titolo prodotto solo in forma cartacea così non ha concorrenza, è ovviamente anche molto meno letto e acquistato.
D'altra parte va anche detto che il mercato degli ebook, invece che favorito, viene scoraggiato in partenza con un'IVA del 22% contro quella al 4% del cartaceo. Un'assurdità totale, che ovviamente penalizza fortemente il settore. In questi giorni si vocifera di una riduzione al 10%, ma è tutto ancora da vedere.
Nel post a cui facevo riferimento all'inizio, si riportavano per l'appunto i costi aggiuntivi del produrre e vendere ebook, sottolineando anche il motivo per cui molti editori mettono sul mercato questi prodotti a prezzi spropositati. Infatti è proprio così: se andate sui principali siti di vendita di libri online, trovate anche titoli a 7-9 euro, che è un prezzo eccessivo e che di certo non invoglia a comprare né chi ama leggere né chi legge poco. Anche io ormai fanatica dell'e-reader mi domando perché dovrei spendere una cifra non dissimile da quella del cartaceo, per trovarmi solo con un file in mano. Meglio un concreto libro di carta, a quel punto.
Al contrario, poi, c'è chi pompa il prezzo dei testi di carta, con titoli che arrivano a costare 20-25 euro. E anche qui siamo all'assurdo, tanto è che io appassionata di lettura ma disoccupata non mi permetto una spesa simile, piuttosto mi butto ancora una volta sugli ebook. E in senso lato trovo del tutto inappropriato spendere cifre eccessive per leggere in tempi di crisi come questi, che si tratti di un autore affermato o di uno sconosciuto.
L'altra assurdità riguarda le differenze di prezzo tra gli ebook. Parlare di prezzi diversi per un libro di carta ha un suo perché: si possono considerare fattori oggettivi come la qualità della carta e della copertina, il numero di pagine, l'esistenza o meno dei diritti di autore, e altro ancora. Deve esserci differenza di prezzo tra un cartonato e un tascabile, per esempio.
Nel caso di un ebook, a parte gli eventuali diritti di autore, cosa si dovrebbe considerare? Il valore di un'opera? Non credo avrebbe senso riferire il prezzo al contenuto. Chi può stabilire oggettivamente che un libro vale più di un altro? Insomma, mi domando con quale criterio lo stesso editore decide che un ebook costa 9 euro e un altro 3 euro.
Altro caso curioso è poi quello degli auto-pubblicati, che mettono le loro opere al prezzo di un caffè, svendendo il loro lavoro. E se un po' capisco la voglia di farsi leggere e di diffondere il più possibile ciò che hanno scritto, penso anche a quanta poca dignità ci sia nel paragonare il proprio libro a un caffè.
In definitiva, credo che siamo ancora molto lontani dal considerare la rivoluzione del libro elettronico in modo equilibrato, visti gli eccessi di cui siamo testimoni. Forse siamo solo in un'epoca di passaggio, un po' come deve essere stato quando cominciavano a circolare le lampadine e la gente faticava a mettere via i vecchi sistemi di illuminazione.
Non posso che augurarmi che la percezione cambi con il tempo e si cominci a guardare agli ebook come una vera opportunità nel mondo dei libri e non tanto come un nemico.
Voi cosa ne pensate?
Anima di carta

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