Era più o meno il 1995. All’epoca Mtv Italia era praticamente appena nata e non se la filava nessuno o almeno, nessun bambino che frequentasse la quinta elementare. Dopo la scuola, tutti i pomeriggi, mia sorella maggiore accendeva sempre su Mtv. La metteva a volume basso, così non disturbava me che dovevo fare i compiti o lei che doveva studiare. Una volta finito il mio “dovere” perché “fare i compiti è il lavoro di chi va a scuola”, come diceva sempre lei, potevo guardare liberamente Mtv e più tardi i cartoni animati, prima di cena.
Ad un certo punto iniziarono a passare più o meno in heavy rotation (non che all’epoca sapessi che cosa fosse) “Wonderwall” degli Oasis. Mia sorella ed io divenimmo subito grandissime fan della band. Credo che Liam Gallagher sia stato tra i miei primi grandi amori ed uno dei responsabili per cui mi innamoro spesso di gente che ha gli occhi chiari, suona qualche strumento musicale ed è completamente pazza. Ricordo ancora quando per la Befana ebbi in dono “(What’s the story) morning glory?”, che trovai al mio risveglio, poggiato sul guanciale.
Poi iniziai le scuole medie. Per integrarmi con le femmine della classe finsi di essere fan dei BackstreetBoys, giusto per non fare sempre l’emarginata ma per fortuna i miei veri gusti erano altri. Sempre fortunatamente, col tempo mi accorsi che c’era anche altra gente al mondo che aveva scoperto gli Oasis. Lo notavi dal taglio di capelli, dalle camicie di jeans, dagli occhiali alla John Lennon, che ovviamente pochi sapevano essere “alla John Lennon” ma li indossavano perché li metteva Liam, dalle felpe Merc London.
Quando questi ragazzini furono abbastanza grandi per mettere a frutto le lezioncine di chitarra prese pigramente negli anni, nacquero tantissimi gruppetti musicali. Si suonava per lo più in casa, dando fastidio ai vicini, oppure in garage e ovunque ce ne fosse la possibilità. Nessuno voleva suonare il basso perché dicevano fosse inutile ma non si rendevano ancora conto di quanto fosse fondamentale nella costruzione della melodia di una canzone.
Il bello degli Oasis e nella fattispecie, dei fratelli Gallagher, era che facevano e dicevano tutto ciò che passava loro per la testa. Praticamente un sogno. Bevevano, fumavano, si riducevano uno schifo, creavano risse, avevano un seguito infinito, erano delle rockstar e soprattutto, sembravano liberi. E l’aspirazione di tutto il mondo è forse proprio questo essere liberi. Volevamo essere tutti un po’ gli Oasis. Personalmente volevo anche un ragazzo come Liam, pur sapendo che i testi li scriveva Noel, che era quindi il romanticone dei due e che con un Liam ci avrei soltanto sofferto. Ma anche quello faceva parte del gioco.
Non so se la conoscenza in giovane età con tutta quella birra, quelle canne e la violenza verbale ci abbia giovato molto. Quello che so per certo è che la conoscenza con la loro musica ci ha salvato, ci ha aperto la mente per conoscere molti altri cantautori e nei momenti più cupi, continua a salvarci. Ha sviluppato la nostra sensibilità, incanalato meglio la nostra rabbia, la nostra felicità, la nostra sofferenza. Comunque sia andata, ci ha cambiato in meglio la vita.