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Quando i ragazzini crescono

Creato il 08 ottobre 2013 da Rightrugby
Quando i ragazzini crescono Chiuso anche il 5 round del Pro12, spalmato su tre giorni: dal venerdì alla domenica e il risultato complessivo vede delinearsi il gruppo in testa alla classifica, con i Glasgow Warriors che infilano il quinto successo prima di passare assieme alle altre alla pratica delle coppe europee. C'è del peso nella formazione scozzese, che contro i Llanelli Scarlets va a segno nella prima mezz'ora grazie alle mete del pilone Ryan Grant e della seconda linea Tim Swinson. L'esito è comunque un 17-12 con i gallesi che per lo meno strappano il punto di bonus con Rhys Priestland, ma intanto cedono il passo davanti al proprio pubblico, pur potendo contare nel secondo tempo su venti minuti di superiorità numerica per i gialli a Sean Lamont e all'ala Niko Matawalu. Sono segnali - per Glasgow: non particolarmente prolifica in attacco, ma solida in difesa con due sole mete subite fino ad ora in stagione. 
Dietro c'è il Munster che regola il Leinster nel big match della sfera celtica al Thomond Park: è dietro di due lunghezze, la sconfitta a Monigo si manifesta nel fare i primi conti. Comunque, Ian Keatley per l'occasione va a prendersi il titolo di Man of the match, una iniezione di fiducia per l'apertura che ha valida concorrenza interna con JJ Hanrahan (l'unico della panchina a non mettere piede in campo). Quattro calci di punizione e la conversione dell'unica meta negli 80 minuti, firmata da Keith Earls al 33', spedito in touchdown proprio da un'iniziativa di Keatley - la controparte Ian Madigan invece trova sulla propria strada un cartellino giallo, giunto al 32', giusto in tempo per vedere gli avversari andare a segno da bordo campo: touche, maul, piede di Keatley ad allargare, Earls completa il lavoro. 19-15 il risultato finale. 
Nel confronto diretto tra gli Ospreys e l'Ulster del venerdì sera hanno avuto la meglio i nordirlandesi che continuano a risalire per 18-12. Paddy Jackson ha preso confidenza con la piazzola (sono suoi i sei penalty per gli Ulstermen), Dan Biggar si ferma a quattro (per entrambi il 100% al piede). Match molto equilibrato nei numeri (7 off load per parte, 85% di successo nei placcaggi su entrambi i lati, 63 ruck vinte su 65 sia per i gallesi che gli ospiti, tredici falli concessi dagli uni e dagli altri), ma intanto Swansea registra la prima sconfitta. 
In scia ci sono i Dragons - notiamo che non siamo i soli ad avvertire della pericolosità di questa franchigia che pare essere tornata quella di qualche anno fa, rognosa specie quando le big cedono pezzi pregiati alle nazionali: lo hanno ripetuto diverse volte anche i commentatori di Italia 2 durante la cronaca della partita di Treviso. A farne le spese sono le Zebre, 30-7 con doppietta dell'ala Hallam Amos (foto): classe 1994 e del quale avevamo dato conto qui e qui illo tempore (i tabellini servono a poco, è ciò che sta dietro che conta). Sul sito della franchigia parmense la cronaca della partita, non trasmessa in tv. 
I Cardiff Blues nella domenica pomeriggio si prendono il successo per 29-12 su Edimburgo che fa i conti con i Lions: Alex Cuthbert in meta al 28' e 66', Leigh Halfpenny dalla piazzola. In 7.245 all'Arms Park: una sorpresa, altro elemento che fa morale per i Blues duramente criticati dopo la sconfitta casalinga contro le Zebre. 
Per chiudere, ma in realtà ne abbiamo dato ampio resoconto in diretta, il 23-3 della Benetton Treviso sul Connacht - a proposito di morale. Le mete di Alessandro Zanni e Luca Morisi allo scadere sanciscono un successo giunto approfittando degli errori degli irlandesi, ostinati a giocare alla mano dai propri 22 senza guadagnare metri eppure in mancanza di un piano B per salvarsi. I commenti raccontano di una partita non bellissima dei Leoni, ma il risultato conta (ugly win, but win dicono i più pragmatici e così ugly non è nemmeno stata per gli uomini di Franco Smith

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