Quando il bullo è un disabile

Da Slela
E' poco più di un mesetto che mia figlia torna da scuola col muso lungo.
C'è questa bimba che le dà fastidio, fisicamente intendo.
Questa bambina, chiamiamola Alice, è disabile, ha un ritardo mentale, ma fisicamente è ben piazzata, bella robusta.
Ho sempre detto a BimbaBella di portare pazienza, lei è una bambina sfortunata e ovviamente non lo fa apposta ad essere così esuberante.
Per fortuna Alice frequenta un'altra sezione, ma quando, una o due volte a settimana, le classi vengono unite per fare laboratorio comune, lei scatta come una centrometrista e si lancia su BimbaBella, evidentemente il suo grande amore.
Oggi mi ha telefonato la scuola, anticipando il rientro di mia figlia, dicendo che Alice è riuscita a scappare di nuovo dalla sorveglianza delle insegnanti e che si è gettata di nuovo su di lei.
E infatti è tornata a casa piangendo a dirotto, col mal di testa dovuto a tirate fortissime di capelli, echimosi su un occhio e sul collo.
Ora io ho tutta la pazienza e la compassione di questo mondo.
Ma è possibile che mia figlia debba essere terrorizzata dai giorni di laboratorio?
Alice non vuole farle male, è solo dimostrazione d'affetto, ma è una bambina veloce e forte, le lascia veramente segni sul corpo. Oggi l'ha presa per il collo, per dire.
Le maestre si sono impegnate a fare più attenzione, ma questa bambina è scatenata, si divincola, fugge.
Ora le insegnerò a scappare e a difendersi, non nel senso di picchiare, nel senso di cercare di evitare o deviare i colpi.
Ma che altro si può fare?

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