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"Basta! - urla sua madre esasperata. - Questo cane deve dormire giù!""Ma cos'è successo?" Domanda Ata entrando in cucina."Mi morde tutte le gambe, - spiega nervosa la madre, - fa la pipì dove si trova e senza alcuna vergogna, se cade una carta a terra la distrugge...basta!""Ma è ancora piccolo!" Cerca di difenderlo suo padre."Non è piccolo! - urla isterica la moglie. - Ha quasi cinque mesi e continua a fare come gli pare, è viziato!""Papà... - considera Ata, - quello che dice mamma non è sbagliato.In questi ultimi giorni ha cominciato a prendere confidenza col giardino, se non lo facciamo dormire ora, non si abituerà mai".Il padre incassa la testa nelle spalle desolato."Va bene. - borbotta poco convinto. - Forse è meglio così".Ore 17:00Caldo africano.Suo padre sale le scale mogio mogio.Ata gli corre incontro spaventata."Cos'è, stai male?""Non io. - dice suo padre facendo un sospiro profondo. - Pilù".Ad Ata si gela il sangue nelle vene."Che ha Pilù?" Domanda con un filo di voce."Non mangia, - dice il padre facendo un altro sospiro, - è andato in malinconia".Lei lo guarda sbalordita.Suo padre, uomo tutto d'un pezzo, lavoratore instancabile, severo e burbero, che si spezza, ma non si piega... rincretinito per un cane!Non riesce a crederci."Che dici, lo facciamo salire? - propone speranzoso. - Forse in compagnia..." Oddio, ha fatto anche lui gli occhioni grandi e lucidi! "Ok, - cede, - fallo salire!"Non riesce a sopportare di vederlo così.Suo padre corre giù e risale col cane in braccio."Non ha nemmeno la forza per salire!"Ata viene presa da un senso d'angoscia.Non sa se più per il suo cucciolo o per suo padre.'L'hanno rapito gli alieni e l'hanno mangiato. - pensa. - Sì, dev'essere andata così, questo non è mio padre'.Si avvicina a Pilù, lo accarezza, poi gli prepara la pappa.Non mangia.Ata comincia a preoccuparsi sul serio."E se avesse preso qualche virus mortale?" Domanda il padre sempre più in ansia.Lei guarda prima il cane, poi lui."No, dai, - cerca di rassicurarlo, - sarà il caldo. Comunque, stasera lo facciamo dormire sopra, così lo teniamo sotto osservazione". Decide.Suo padre si scioglie in un largo sorriso sollevato.Fregata, di nuovo. Si gira verso Pilù e lui la guarda di sottecchi.Non lo sa perché, ma questa cosa le sa tanto d'imbroglio.Sua madre entra in cucina e il cagnolino le si avvicina quieto, le si struscia contro con delicatezza, elemosina una carezza."Non è che io non ti voglia qui..." Dice la madre accarezzando intenerita quel mostro di cucciolo mansueto.'No, mamma, no!' Pensa Ata avvilita."Se fai il bravo, per me, puoi stare quanto vuoi sopra!" Cede la madre su tutta la linea.Il cane le lecca la mano in segno d'assenso.Che attore!Suo padre, invece, sorride compiaciuto.'Voglio mio padreeee!' Urlo interno e represso di una povera figlia scioccata."Tu a me non mi freghi. - dice Ata a Pilù una volta rimasti soli. - Ti sei messo d'accordo con lui, vero?"Il cagnolino le lancia uno sguardo furbo, poi rituffa la testa nella scodella.Sta mangiando come un maialino."Tanto stai solo rimandando l'inevitabile. - continua. - I cani dormono in giardino, nella cuccia e fanno la guardia. E tu sei un cane, hai capito?"Pilù alza la testa, smette di colpo di mangiare, si lecca i baffi, poi le si avvicina e si butta a peso morto ai suoi piedi in cerca di coccole.Ata resta a bocca aperta per la sorpresa.Oh nooo!Sente qualcosa sciogliersi dentro.Si gira a destra, poi a sinistra... nessuno nei paragi.Gli porge indifferente il piede e il cagnolino l'afferra contento e goloso."Imbroglione e pure ruffiano!" Borbotta tra i denti.