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Quando il cemento è “studiato a tavolino”

Creato il 26 marzo 2013 da Followingyourpassion @follyourpassion

a cura di Giulia

Dal post che avevo scritto sulla Lg n°10/gen2013 e i roof garden è emerso che non tutti sarebbero ben propensi ad avere un tetto giardino “sopra la nuca” poiché attirerebbe insetti, qualcuno ha esplicitamente espresso la sua preferenza per un “grigio asettico cemento“, ma prima di proseguire con il vero tema di questo post vorrei dire che esistono pur sempre le famose “piante carnivore di insetti”, le citronelle, la mondarda, la calendula, l’agerato e l’erba gatta che non sono amate dalle zanzare. Tornando alle questioni del cemento invece, vorrei dirvi che in Messico delle menti “green” hanno studiato a tavolino una soluzione alternativa al comunissimo cemento, rendendolo ecologico!

foto proveniente dal sito di Prog-Res Web Magazine e Greenme.it

foto proveniente dal sito di Prog-Res Web Magazine e Greenme.it

Siamo a Città del Messico, una delle dieci divisioni del Centro di Ricerca e Studi Avanzati dell’Istituto Politecnico Nazionale (CINVESTAV) fondato nel 1961. Gli scienziati del CINVESTAV , su un progetto condotto da José Iván Escalante García, hanno messo a punto una nuova tipologia di cemento, con la cui produzione possono essere risparmiati circa l’80% delle emissioni di anidride carbonica e fino al 50% di energia per la sua produzione. Questo innovativo materiale a base di geopolimeri richiede la metà della produzione di calore per essere composto rispetto alla normale produzione per il cemento. Un normale processo di produzione del cemento a base di carbone infatti, a detta del capo di ricerca Escalante, richiede una produzione di calore di 1450 °C contro i 750°C del cemento in geopolimeri. Specie in periodi di sovra produzione per speculazioni edilizie o comunque in genere per il suo frequente uso, questo è uno dei materiali maggiormente utilizzati. Il 2,5 miliardi di tonnellate di cemento prodotte ogni anno generano l’8% dei gas serra, dunque per cercare di compensare le grandi emissioni di anidride carbonica per la sua produzione, gli scienziati sopracitati hanno studiato questo materiale per 13 anni, creandone diverse alternative, tra cui anche la creazione di cementi speciali che oltre a fornire un minore impatto ambientale per la loro produzione, avessero maggiore resistenza e durevolezza. La ricerca prevede prossime prove sul campo oltre quelle già effettuate nei laboratori, dunque speriamo che questo materiale vada presto a sostituire quello tradizionale, ma anche che ci siano sempre più iniziative di ricerca per “ammortizzare” i danni all’ambiente che fino ad oggi abbiamo causato. Penso che oggi più di ieri, il migliore architetto sia quello che cerca e adotta le soluzioni più innovative con occhio alla green-building.

Fonti: greenme.it e Prog-Res Web Magazine.it

Dunque, se proprio il tetto giardino non vi piace, potete sempre contribuire con un cemento messicano!

Giulia


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