CelticVerde 2013 - Festival di arte, cultura e musica celtica
É quando meno te lo aspetti che nascono le cose speciali. É nei luoghi più impensati che si scoprono e si riscoprono le cose che ti rendono felice. Che si risvegliano le emozioni. Che il cuore batte più forte.Da anni non percorrevo quel sentiero, da anni non tornavo in cima a quella collina. É un luogo di pace, dove si è immersi nella natura, dove si è circondati dall'antico passato, dove si respira il forte legame tra ieri e oggi. Sono arrivata in cima alla collina, in quel prato verde circondato da un antico bosco, e mi sono immersa in un altro luogo, in un altro tempo. Nel mio luogo, nel mio tempo. É come avere due cuori, due anime. E quando si uniscono in uno, nello stesso luogo nello stesso momento, si verifica la magia...Ho danzato sul prato come nei pub di Cork, come in Patrick Street durante il St. Patrick's Day, come nella Town Hall di Bandon. Come in Irlanda, perfetti sconosciuti si sono stretti le mani e i loro cuori hanno battuto all'unisono, seguendo il ritmo della musica, la cadenza dei passi. La musica ci ha uniti nel suo magico abbraccio. Mi sono avvicinata alle panchine sotto gli alberi, seguendo i suoni di canzoni familiari. E insieme abbiamo cantato in coro, come all'O'Hara's Pub, antiche e attuali melodie di cui non importa più l'età, l'autore, perché sono ormai senza tempo, universali, appartengono a chiunque le canti, a chiunque le suoni. Mi sono seduta sull'erba, aspettandomi una conferenza, ma trovando invece una chiacchierata tra amici, persone mai incontrate prima che parlavano di storia e di archeologia, di toponomastica e di lingue antiche, che scambiavano opinioni e conoscenze, come antichi bardi attorno al fuoco. Che narravano antiche storie come gli storytellers allo Spailpin Fanac. Ho ritrovato amici e conoscenti, ho conosciuto persone nuove. Con loro ho condiviso una giornata indimenticabile, in un luogo magico a due passi da dove sono nata, da cui potevo scorgere la mia casa. Ma in cui mi sentivo contemporaneamente trasportata in Irlanda. Ero di nuovo a Bandon, quando passando per le strade gli sconosciuti mi salutavano augurandomi una buona giornata con un sorriso.Ero di nuovo a Cork, quando ballavo nei pub sulle note delle canzoni che amo e che mi riempiono l'anima, saltellando e ridendo con amici vecchi e nuovi, condividendo con tutti la gioia del momento. Ed ero di nuovo sulla spiaggia di Garretstown, quel giorno che ho visto per la prima volta l'oceano, e che per la prima volta ho sentito che l'Irlanda mi chiamava e che io rispondevo alla sua chiamata, creando un legame eterno e indissolubile, più forte del tempo e delle distanze, più forte degli eventi e dei cambiamenti. E, di nuovo come allora, con la stessa emozione e la stessa passione, "I sang a song for Ireland"...