Quando “Il Fatto Quotidiano” profetizzava: «il Meeting di CL sarà un fallimento»

Creato il 30 agosto 2012 da Uccronline

Estate torrida nel covo laicista de Il Fatto Quotidiano” a causa  della perdita di un gruppo di giornalisti e sei soci, il forte calo di vendite (sceso a 52mila copie) e la conseguente e ipocrita richiesta di finanziamento pubblico, nonostante lo sbandierato slogan “non riceve alcun finanziamento pubblico” .

Nell’ultimo periodo sono arrivate anche le bordate da parte del magistrato Luciano Violante (Pd), Responsabile delle riforme del suo partito, già Presidente della Commissione Antimafia e Presidente della Camera, il quale ha condannato l’attacco a cui è sottoposto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affermando«Si tratta di un progetto politico portato avanti da diversi soggetti. Grillo, Di Pietro e Il Fatto quotidiano costituiscono infatti uno schieramento politico-mediatico che ha l’obiettivo di utilizzare i processi in corso contro il Quirinale e contro il governo. Vogliono abbattere Napolitano e Monti, i due pilastri che hanno saputo rimettere in carreggiata il Paese. Un disegno che punta alla destabilizzazione del sistema politico italiano»Roberto Formigoni (Pdl) governatore della Regione Lombardia, ha ripreso le parole di Violante, aggiungendo: «Idv, Grillo, il “Fatto” e la “Repubblica” vogliono abbattere ogni esperienza di democrazia in Italia, facendo prevalere gruppi finanziari [...]. Sono il braccio armato che mira alla dissoluzione dell’Italia, le loro parole sono peggio delle armi». Perfino il magistrato amico di Travaglio, Antonio Ingroia, ha deciso di prendere pubblicamente le distanze da “Il Fatto”.

Come se non bastasse, il quotidiano laicista si trova in questi giorni sotto le bombe (ovviamente lanciate in modo incoerente) del potentissimo quotidiano, anch’esso pesantemente laicista, di Carlo De Benedetti, miliardario anticlericale e massone (come informa Ferruccio Pinotti) e pagatore di tangenti (come ha ammesso lui stesso), ovvero La Repubblica”. Hai voglia ora per Antonio Padellaro piagnucolare in prima pagina

Continuando a parlare della guerra de “Il Fatto Quotidiano” alla Chiesa e ad ogni espressione pubblica di cattolicesimo, diventa simpatico andare a prendere un articolo del 30 luglio scorso, quando si annunciava l’imminente inizio della kermesse riminese del “Meeting per l’amicizia fra i popoli”, il grande evento culturale salutato calorosamente da Benedetto XVI e organizzato da Comunione e Liberazione, e non certo dal settimanale “Famiglia Cristiana” che ha pensato di attaccare pretestuosamente l’evento  di Rimini, facendo così gioire la stampa laicista.  La cosa curiosa è che soltanto nel 2008 don Antonio Sciortino, direttore di “Famiglia Cristiana”, affermava: «Il Meeting di Rimini è un’occasione importante di riflessione e non solo nell’ambito cattolico [...] La nostra rivista ha sempre avuto buoni rapporti con Comunione e Liberazione. Abbiamo sempre seguito questo avvenimento che offre un importante momento di riflessione spirituale. Nella Chiesa è come essere in un concerto: ognuno suona il suo strumento ma poi l’armonia che esce è comune e frutto degli sforzi di ognuno». Peccato si sia dimenticato così in fretta di queste belle parole, lasciandoci corteggiare dall’ideologia politica.

Tornando alle profezie de “Il Fatto”, l’inviato Emiliano Luzzi ha parlato di “declino” del Meeting di Cl, giustificando tale fallimento con la mancanza di alcuni sponsor che avrebbero «preferito tenersi alla larga dal Meeting e dalle polemiche». Peccato che, come ha spiegato il direttore della kermesse, Sandro Ricci, «in questo periodo di crisi la nostra manifestazione è un’occasione di lavoro per tante persone: 8.400.000 euro di budget per 580 aziende fornitrici, il 90 per cento di queste sono del nostro territorio. Senza contare poi l’indotto sul territorio delle migliaia di presenze che vengono qua per il Meeting». Vediamo questi numeri che segnerebbero il declino profetizzato dal quotidiano di Padellaro: riconfermate le circa 800mila presenze dell’anno scorso provenienti da 40 paesi del mondo, 100 incontri proposti, 21 gli spettacoli, 9 le mostre, 10 le proiezioni cinematografiche, 23 le manifestazioni sportive; 281 i relatori intervenuti, molti dei quali di primissimo piano a livello internazionale nell’economia, nella scienza, nella religione, nella cultura e nella politica; 3.300 volontari (a proprie spese) da 20 paesi, 20 mila tweet e 30 milioni di “visitatori” online. Perfino su “Libero”, non certo tenero con il mondo cattolico, si legge: «l’essenza del Meeting anche nel 2012 è stata un successo non paragonabile ad alcuna altra manifestazione».

Sottolineiamo anche che, oltre alla profezia mancata del “Fatto”, l’inviato Emiliano Luzzi -ottimo discepolo dei suoi colleghi “inventabufale” Marco Politi e Marco Lillo- ha tentato di inserire la compagnia aerea catanese WindJet, in bilico sul baratro del fallimento, tra gli sponsor del “Meeting”, sottolineando che «la società non ha i soldi per pagare i dipendenti, ma può sponsorizzare la riunione di Cl».  La notizia non ha ovviamente fondamento dato che l’articolista de “Il Fatto” non ha fatto altro che modificare il nome di uno dei veri sponsor, ovvero la compagnia telefonica “Wind”. L’ufficio stampa del “Meeting” ha smentito e l’articolo su “Il Fatto” è stato modificato, mantenendo tuttavia l’errore nel nel sottotitolo. Il commento di uno dei responsabili della sezione informatica del “Meeting” di Rimini è stato: «Il giornalista, volendo vedere il male anche laddove non ce n’è, è incappato nella vista. Ma non ha smentito».


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