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Quando il gioco si fa duro… si cambia la legge elettorale

Creato il 22 aprile 2011 da Jitsumu
Quando il gioco si fa duro… si cambia la legge elettoraleLa notizia comincia a fare capolino sui giornali solo ora, ma il disegno di legge per modificare la legge elettorale del Senato è stato presentato il 5 ottobre 2010 e sta per essere esaminato dalla Commissione Affari istituzionali. Il disegno di legge 2356, di cui primi firmatari sono il vice capogruppo al Senato del Pdl Gaetano Quagliariello e il senatore Lucio Malan, consta di quattro articoli che sostanzialmente prevedono l’introduzione di un premio di maggioranza di 45 senatori per la coalizione vincente da ripartire su base regionale. Il “su base regionale” è estremamente importante perché metterebbe al sicuro il ddl da giudizi di incostituzionalità dato che l’articolo 57 della Costituzione dice esplicitamente che “il Senato è eletto a base regionale”. 
Quando il gioco si fa duro… si cambia la legge elettoraleE’ evidente l’intento degli strateghi del Cavaliere che, dopo aver confezionato una “riforma” della giustizia su misura, pensano ora ad una riforma elettorale che metta fuori gioco definitivamente il Nuovo Polo di Casini, Fini e Rutelli. I sondaggi di tutti gli istituti, infatti, dicono  che in caso di elezioni al Senato non vincerebbe nessuno e dunque la coalizione formata da Udc, Fli, Api ed Mpa sarebbe determinante per formare qualsiasi maggioranza, così gli esperti del Cavaliere, considerato che le elezioni anticipate sono sempre dietro l’angolo, si sono dati la priorità di rendere inoffensivo il Nuovo Polo, e  la maniera migliore sembra proprio quella di fare una legge elettorale che, con la scusa della governabilità, favorisca l’alleanza Pdl-Lega assicurando un cospicuo premio di maggioranza anche al Senato. 
Senza entrare nel merito della legge elettorale, ciò che è raccapricciante è la logica che c’è dietro a questa proposta ovvero l’idea che per trarre ovvi vantaggi si possa, a colpi di maggioranza, cambiare le regole, quelle regole che in un Paese normale andrebbero scritte insieme da tutte le forze politiche. 
Quando il gioco si fa duro… si cambia la legge elettoraleNemmeno un bambino che gioca a nascondino, e sta per essere scoperto, si sognerebbe di cambiare le regole del gioco. La scadente classe politica e il recente mercato delle vacche avrebbero dovuto spingere verso una riforma elettorale che restituisca ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentati, invece si pensa solamente al modo di vincere facilmente le elezioni e di continuare ad avere la possibilità di mandare in Parlamento fedeli servitori, nani e ballerine. Tutto perfettamente e tristemente in linea con la lunga lista di leggi ad personam: l’interesse non è più quello collettivo, ma quello del Capo. Ed ora il Capo vuole vincere le elezioni.
Di Adriano Frinchi
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