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Quando il governo consiglia l’espatrio

Creato il 19 gennaio 2014 da Randomgazette

Ne hanno parlato sulle maggiori testate giornalistiche, sui blog, sui giornali e ne vogliamo parlare anche noi del recente provvedimento preso dall’Irlanda per affrontare la crisi economica dalla quale il paese è stato tra i più duramente colpiti a livello europeo. Sembra che il governo irlandese, trovandosi incapace di garantire il lavoro a tutti i cittadini, abbia inviato delle lettere a quelli disoccupati informandoli di specifiche possibilità di lavoro all’estero e consigliandoli o invitandoli ad espatriare. Se ne sono dette di tutti i colori: che l’Irlanda era economicamente disperata, che pur di uscire dal programma di aiuti europeo il governo ha maltrattato i cittadini, che gli irlandesi si sono sentiti cacciati dal loro paese e dalle loro case e così via. Io la penso in modo diverso.

Mi ha dato lo spunto di riflessione un articolo pubblicato sulla rubrica personale di Roberto Saviano su l’Espresso del 26 Dicembre 2013, in cui lui sosteneva che in certi casi emigrare è “l’unica scelta di dignità”: con questo mi trovo d’accordo. Parlando a livello personale da disoccupata – o meglio inoccupata, pare si dica così quando a mancare è il primo impiego – preferirei di gran lunga che il mio governo ammettesse sinceramente di non poter far fronte alla richiesta di lavoro e che si impegnasse ad agire aiutandomi, quanto meno, a trovare lavoro dove questo ancora c’è. Non lo trovo affatto uno sfratto psicologico, bensì una volontà di fare il meglio per i propri cittadini, nonostante le difficoltà interne. Anche perché, pur decidendo autonomamente di emigrare e cercare fortuna all’estero, non è un’operazione semplice a livello pratico e certamente avere delle linee guida o dei suggerimenti non può che facilitare le cose…almeno il processo decisionale, se non il trasferimento in sé.

Non faccio appelli perché personalmente non credo nella politica e nella capacità dell’uomo di risolvere i problemi di questa portata, tuttavia è sempre importante valutare bene le informazioni che ci trasmettono i media e poi ragionarci con la nostra testa. Spesso si arriva a conclusioni diverse, ed è in questo modo che formiamo, costruiamo il nostro punto di vista e quindi la nostra identità.


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